Giudizio MUOS: la relazione finale di verificazione

È stata depositata lo scorso 29 gennaio la relazione finale elaborata dal Collegio di verificazione MUOS.

La Relazione è il risultato dei lavori del Collegio, che sono stati portati avanti negli scorsi due mesi, dopo che la sentenza non definitiva del CGA dello scorso 3 settembre aveva ritenuto gli accertamenti tecnici e le verificazioni disposti in primo grado non sufficienti a fornire una risposta conclusiva e convincente sui dubbi in merito alla pericolosità dell’impianto MUOS.

Vale la pena ricordare che sono stati avanzati forti dubbi in merito all’imparzialità del Collegio verificatore, dal momento che esso risultava composto da 5 membri, dei quali 2 di estrazione scientifica e ben 3 Ministri: tale composizione, non solo si poneva in forte contrasto con la circostanza che una delle parti in causa fosse il Ministero della Difesa, ma determinava anche una sproporzione, con riferimento alle votazioni interne al Collegio, tra la componente scientifica e quella politica.

Secondo quanto dichiarato dagli stessi verificatori nella relazione, la strategia di lavoro programmata, in origine, dal Collegio, prevedeva lo svolgimento di analisi di tipo teorico (“simulazioni di campo elettromagnetico irradiato”) e pratico (“misurazioni” dell’intensità dei campi irradiati dall’impianto nelle effettive condizioni di funzionamento alla massima potenza). La complessità di tali accertamenti, aveva, infatti, suggerito al Collegio la richiesta di una proroga di ben 90 giorni per lo svolgimento delle operazioni. Come noto, la proroga concessa è stata pari a soli 40 giorni, probabilmente insufficienti a soddisfare tutte le esigenze di chiarezza che dalla Relazione sarebbero dovute risultare soddisfatte.

Vi è stata, anzi, un’improvvisa inversione di rotta del Collegio, che ha deciso, solo in un secondo momento (in particolare quando la Prefettura di Caltanissetta ha bloccato le misurazioni in concreto, previste per il 13 e 14 gennaio) di evitare tali misurazioni ritenendole “non più essenziali”, e, invece, di basarsi sui dati di funzionamento dell’impianto “trasmessi e sottoscritti dall’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma”.

Da un lato, il fatto che la prefettura di Caltanissetta abbia invitato i verificatori a rinviare le misurazioni, così da meglio valutare le precauzioni necessarie da prendere, può essere ritenuto indice della preoccupazione destata dall’accensione, in concreto, dell’impianto MUOS; dall’altro, l’aver bypassato le analisi di tipo pratico può non aver soddisfatto le carenze istruttorie che erano state alla base di una nuova richiesta di verificazione da parte del CGA.

Questo, quindi, il quadro delle condizioni in cui ha operato il Collegio, che, peraltro, ha dichiarato espressamente, nella relazione, che le conclusioni della verificazione “non sono applicabili senza ulteriori approfondimenti a differenti condizioni di funzionamento dell’impianto”.

D’altro canto, è compito dei consulenti tecnici di parte analizzare le conclusioni del Collegio e presentare le proprie osservazioni. In particolare, dalle conclusioni del Collegio, si evince l’assenza di criticità in merito all’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici; l’assenza di conflittualità tra il posizionamento dell’impianto nel sito di interesse comunitario corrispondente alla sughereta di Niscemi e la normativa esistente in materia; l’assenza di criticità in relazione al rapporto tra le radiazioni dell’impianto e il traffico aereo civile.
Tali conclusioni non hanno soddisfatto molteplici consulenti di parte, che hanno depositato le loro relazioni in vista della prossima udienza, anche perchè la relazione lascia comunque alcune perplessità, stanti le carenze procedurali, sopra rilevate, e il vizio di costituzione del Collegio.
Senza contare che, oltre ai contestabili profili di merito della relazione, l’udienza del 25 febbraio sarà l’occasione per fare rilevare, ancora una volta, il difetto di contraddittorio che è stato determinato dal limitato intervallo di tempo venutosi a creare tra la data di deposito della relazione e la prossima udienza di discussione.

Per un maggiore approfondimento, si rende disponibile di seguito il testo completo della relazione di verificazione.
Relazione di verificazione (parte 1)
Relazione di verificazione (parte 2)
Relazione di verificazione (parte 3)

Redazione

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