Appalti di servizi A.D.I.: presunte irregolarità nei bandi delle ASP siciliane

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Si segnalano alcune irregolarità, presenti nelle gare di appalto relative ai servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) di primo, secondo e terzo livello, che da qualche anno a questa parte vengono ripetute dalle ASP siciliane.

Si tratta prevalentemente di procedure di gara di appalto di durata triennale, aventi ad oggetto l’affidamento dei servizi di cure domiciliari rivolte soprattutto a quei pazienti affetti da patologie importanti e, perciò, gravi, richiedenti un monitoraggio ed un’assistenza continua 24 ore su 24.

Tali servizi, pertanto, stante la loro complessità, esigono, da un lato, l’impiego di figure professionali altamente qualificate e, dall’altro, la predisposizione di tutta una serie di strumenti tecnico-operativi specifici che comportano complesse modalità organizzative del servizio, oltre che costi non indifferenti.

Ciò nonostante, è emersa la tendenza, sempre più costante, da parte delle ASP siciliane, ad indire bandi di gara di servizi ADI con importi a base d’asta di decine di milioni di euro nei quali vengono previsti criteri di aggiudicazione assai discutibili o comunque non adeguati rispetto ai servizi richiesti.

Ed infatti, la scelta prevalentemente operata è quella a favore dell’aggiudicazione secondo il criterio del “prezzo più basso” ex art. 82 D. Lgs. 163/2006, in luogo di quello dell’“offerta economicamente più vantaggiosa” ex. art. 83 D. Lgs. cit., e, per di più, l’ASP riunisce appalti di elevato ammontare in un unico lotto.

A tal proposito, si ricorda che l’art. 4 del D.P.C.M.30/3/2001 vieta espressamente agli enti pubblici di procedere all’affidamento dei servizi alla persona (tra i quali rientrano i servizi socio-sanitari) con il metodo del massimo ribasso.

Con riferimento, invece, alla mancata suddivisione dell’appalto in lotti, si evidenzia che l’art. 46 della Direttiva 2014/24/UE, in materia di appalti pubblici, indirizza le amministrazioni verso tale modalità.

In particolare, è previsto che, nell’ipotesi in cui le stazioni appaltanti non intendano aggiudicare un appalto sotto forma di lotti separati, le stesse debbano indicare i motivi principali della loro decisione in ordine alla mancata suddivisione. Tali motivi devono essere riportati nei documenti di gara.

Della vicenda, che riguarda, come già ricordato, diverse ASP della regione Siciliana, si sta occupando l‘avv. Carmelo Giurdanella che, insieme ad Impresa Europa, Associazione di imprese e professionisti, facendo seguito alle segnalazioni fornite da alcune imprese partecipanti ad un bando di gara indetto dall’ASP di Siracusa, ha già presentato diffida nei confronti della stessa, ed intende inviare apposita segnalazione all’ANAC, per sollecitarne l’esercizio del potere di vigilanza.

Redazione

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