Si è tenuta ieri l’udienza conclusiva del giudizio MUOS davanti al CGA. I legali delle parti sono intervenuti a sostenere le ragioni già esposte nelle memorie depositate in vista dell’udienza.
Da un lato, dunque, il Ministero della Difesa, e dall’altro i legali dei Comuni di Niscemi, Vittoria, Gela, Comiso, Ragusa, di Legambiente e dell’Associazione Movimento No MUOS. L’udienza di discussione, l’ultima prima della decisione della causa, è stata l’occasione per ribadire i molteplici dubbi che ha suscitato la verificazione effettuata dal Collegio negli scorsi mesi.
Si tratta, da un lato, di incongruenze procedurali (dubbia composizione del Collegio di verificatori, mancata effettuazione delle misurazioni concrete programmate dal Collegio); dall’altro lato, sono venute in considerazione carenze istruttorie nella relazione, in quanto questa non ha risposto adeguatamente ai quesiti che erano stati posti dal CGA, soprattutto in relazione all’incidenza delle emissioni elettromagnetiche sulla salute umana.
L’Avv. Carmelo Giurdanella, in difesa del Comune di Ragusa, ha sottolineato che la pericolosità dell’impianto MUOS deve essere avvertita come una minaccia concreta per le comunità locali, le cui sorti non possono essere decise sulla base di misurazioni incomplete e astratte. La relazione di verificazione non ha affrontato adeguatamente il problema nè della salute, nè dell’antisismicità, nè dell’inedificabilità dell’area SIC, e dunque ha lasciato permanere le incertezze che, tra l’altro, sono state alla base della decisione della Prefettura di Caltanissetta di bloccare le misurazioni previste per i giorni 13 e 14 gennaio scorsi. Tale decisione, ricordiamo, era stata presa proprio per l’assenza di misure precauzionali idonee a preservare la popolazione di fronte ad un’accensione, seppur temporanea e a fini scientifici del MUOS.
Si resta, adesso, in attesa della sentenza, che porrà fine al giudizio, in sede amministrativa, relativo al MUOS.