E’ stata pubblicata la circolare dell’Agenzia delle Entrate, n. 5/E del 16 marzo 2016, che fornisce le istruzioni e le linee guida per beneficiare del credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo alla luce delle novità introdotte dalla legge di Stabilità 2015.
Il credito d’imposta può essere fruito in modo semplice e rapido: non è riconosciuto a seguito della presentazione di un’apposita istanza per via telematica, ma è concesso in maniera automatica a seguito della effettuazione delle spese agevolate.
Possono usufruirne tutte le imprese – senza limiti di fatturato e indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile – che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo in misura pari al 25 per cento delle spese incrementali sostenute rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015. La misura del credito è elevata al 50 per cento per le spese relative al personale altamente qualificato e per quelle relative a contratti di ricerca c.d. “extramuros”. Sono agevolabili anche i costi sostenuti per il personale non “altamente qualificato” impiegato nelle attività di ricerca eleggibili.
La circolare chiarisce che i costi rilevanti ai fini dell’attribuzione del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo rilevano per il loro intero importo anche ai fini della determinazione del reddito detassato nel regime di patent box. I due strumenti costituiscono un pacchetto di misure organico a sostegno dell’innovazione del nostro sistema imprenditoriale.
In allegato
- Circolare n. 5/E del 16 marzo 2016 – Agenzia delle Entrate
- Comunicato stampa del 16 marzo 2016 – Agenzia delle Entrate
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico.