Il CNF ha reso al Ministero della Giustizia il proprio parere sullo schema di decreto ministeriale recante disciplina dei corsi di formazione per la professione forense in attuazione dell’articolo 43 della legge 247.
Con il parere il CNF suggerisce alcune modifiche allo schema di dm affinché i corsi, destinati ad integrare obbligatoriamente la pratica presso lo studio legale, concorrano a far conseguire al tirocinante le capacità professionali per difendere i diritti (con attenzione particolare alla deontologia) e per gestire uno studio (grazie a materie finalizzate alla sapiente organizzazione); siano omogenei nei contenuti per facilitare eventuali trasferimenti da una scuola ad un’altra; accompagnino il tirocinante nel percorso formativo sino alla prova d’esame; e siano il più possibile disponibili sul territorio nazionale ed accessibili (anche tramite la corresponsione di borse di studio).
Per il CNF è importante che questi corsi non rappresentino una replica del percorso universitario finalizzata esclusivamente al superamento della prova di abilitazione; ma rappresentino una occasione concreta di formazione professionalizzante. I contenuti degli insegnamenti, inoltre, devono distinguersi per efficacia e devono rispondere – ad avviso del parere – ad una omogeneità a livello nazionale anche al fine di evitare sperequazioni al momento delle verifiche intermedie (2 alla fine di ogni semestre) e finali.