Nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale: pubblicato in Gazzetta il Decreto

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 214 del 13 settembre 2016 il D. Lgs. n. 179 del 26 agosto 2016 recante “Modifiche ed integrazioni al Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.

Il provvedimento entra in vigore a partire dal 14 settembre 2016.

Con il nuovo codice, i cittadini iscritti all’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), potranno accedere ai servizi pubblici con un unico nome utente e un’unica password e potranno avere un domicilio digitale con cui inviare e ricevere dalle pubbliche amministrazioni comunicazioni e documenti per via digitale.

Inoltre il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale individua nella “moneta elettronica” il principale strumento di pagamento delle pubbliche amministrazioni, le quali sono tenute ad accettare, tramite la piattaforma, i pagamenti spettanti a qualsiasi titolo attraverso sistemi di pagamento elettronico, ivi inclusi, per i micro-pagamenti, quelli basati sull’uso del credito telefonico. Possono comunque essere accettate altre forme di pagamento elettronico.
Lo Stato deve attuare tutta una serie di iniziative atte ad incentivare la diffusione della cultura digitale tra i cittadini, avuto il dovuto riguardo ai minori e alle categorie ad alto rischio di esclusione, anche al fine di determinare un serio incremento e una crescita di competenze di informatica giuridica e l’utilizzo dei servizi digitali delle pubbliche amministrazioni con azioni mirate, avvalendosi degli strumenti utilmente messi a disposizione, come ad esempio il servizio radiotelevisivo.
Infine sarà compito dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) portare a compimento gli obiettivi prefissati dall’Agenda Digitale Italiana. Tutto questo avverrà in stretta sinergia con gli indirizzi dettati dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delegato, e con l’Agenda digitale europea.
Redazione

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