L’ANAC, con Delibera n. 958 del 7 settembre 2016 pubblicata il 16 settembre 2016, ha sottoposto al Governo e al Parlamento l’Atto di segnalazione concernente la proposta di estensione degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari ai servizi sanitari e sociali erogati da strutture private accreditate.
In particolare, si legge: “Le disposizioni sulla tracciabilità dei flussi finanziari, previste dall’art. 3 della l. 136/2010, hanno la finalità specifica di rendere trasparenti le operazioni finanziarie relative all’utilizzo del corrispettivo dei contratti pubblici, in modo da consentire un controllo a posteriori sui flussi finanziari provenienti dalle amministrazioni pubbliche e intercettare eventuali usi degli stessi da parte di imprese malavitose”.
E ancora: “Gli obblighi connessi all’istituto della tracciabilità si articolano, essenzialmente, in tre adempimenti principali in capo agli operatori economici: i) utilizzo di conti correnti bancari o postali dedicati alle commesse pubbliche, anche in via non esclusiva; ii) effettuazione dei movimenti finanziari relativi alle commesse pubbliche esclusivamente mediante lo strumento del bonifico bancario o postale ovvero attraverso l’utilizzo di altri strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni; iii) indicazione negli strumenti di pagamento relativi a ogni transazione del codice identificativo di gara (CIG) e, ove obbligatorio ai sensi dell’art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, del codice unico di progetto (CUP)“.
L’ANAC, data la complessità e l’importanza dei servizi sociali e sanitari, considerati assolutamente indifferibili, ha quindi rimarcato l’esigenza di un rafforzamento delle misure di controllo della spesa con finalità di ordine pubblico, specie se gestiti da soggetti privati. Quindi, è stato ribadito che gli obblighi di tracciabilità devono essere applicabili anche ai servizi sociali e sanitari erogati da strutture private accreditate, in modo da anticipare, il più a monte possibile, la soglia di prevenzione, creando meccanismi che consentano di intercettare i fenomeni di intrusione criminale nei flussi finanziari provenienti dagli enti pubblici.