In data 21 dicembre 2016 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) hanno diramato un comunicato congiunto volto a biasimare la pratica degli affidamenti di appalti pubblici mediante la c.d. “adesione postuma”, consistente nell’adesione successiva, disposta da una stazione appaltante senza confronto competitivo, agli esiti di una gara pubblica bandita da altra amministrazione.
Nel comunicato congiunto le due Autorità forniscono chiarimenti utili, richiamando alcuni orientamenti interpretativi resi in merito dalla giurisprudenza amministrativa, al fine di evitare che tale modalità di affidamento possa sfociare in tentativi di elusione a discapito dei principi di tutela della concorrenza che dovrebbero caratterizzare i contratti pubblici.
Si legge nel comunicato: “La programmazione è una fase prodromica all’affidamento, finalizzata ad individuare i fabbisogni che si intendono soddisfare, le strategie di approvvigionamento, l’ottimizzazione delle risorse ed il controllo delle fasi gestionali, e costituisce, pertanto, concreta attuazione dei principi di buon andamento, trasparenza, economicità ed efficienza dell’azione amministrativa. In questo senso, la fase della programmazione è funzionale a garantire una visione di insieme dell’intero ciclo di realizzazione del contratto, migliorando le chance di un’efficiente gestione dello stesso, a partire dall’individuazione dei fabbisogni fino alla verifica del corretto svolgimento della prestazione”.
Infine, l’adesione postuma non implica una rinegoziazione o revisione dell’oggetto del contratto, sotto il profilo sia della tipologia di attività da eseguire sia delle condizioni economiche da applicare.
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