Il CSM ha approvato il 15 novembre scorso all’unanimità uno schema di bando relativo all’indizione di un concorso per l’assunzione di 400 magistrati onorari. E’ stata prevista l’assunzione di 300 giudici onorari di pace e 100 vice procuratori onorari.
Il Decreto Legislativo di riforma della magistratura, vigente dal 15 agosto scorso, ha previsto che il CSM adottasse una delibera per l’individuazione dei posti di magistrato onorario da bandire entro la fine di quest’anno. Scadenza e tempistiche, dunque, ampiamente rispettate.
Lo schema di bando approvato dal CSM viene inviato al Ministero della Giustizia per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il bando prevede l’invio della domanda solo in forma telematica, attraverso il sito web del CSM.
La riforma stabilisce che venga organizzato un tirocinio dal CSM e dalla Scuola superiore della magistratura.
Il tirocinio per il conferimento dell’incarico di magistrato onorario dura sei mesi e deve essere effettuato secondo le seguenti modalità.
1) per i giudici onorari di pace, nel tribunale ordinario nel cui circondario ha sede l’ufficio del giudice di pace in relazione al quale è stata disposta l’ammissione al tirocinio;
2) per i vice procuratori onorari, nella procura della Repubblica presso la quale è istituito l’ufficio di collaborazione del procuratore della Repubblica in relazione al quale è stata disposta l’ammissione al tirocinio.
Requisiti di partecipazione previsti dallo schema di bando per Magistrati onorari
I candidati dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti generali:
– cittadinanza italiana;
– godimento dei diritti civili e politici;
– condotta incensurabile;
– idoneità fisica e psichica;
– età compresa tra i 27 e i 60 anni;
– laurea in Giurisprudenza;
– assenza di condanne per delitti non colposi o a pena detentiva per contravvenzioni, eccetto riabilitazione;
– assenza di misure di prevenzione o di sicurezza personali;
– non aver subito sanzioni disciplinari superiori alla sanzione più lieve prevista dall’ordinamento di appartenenza;
– non essere stati collocati in quiescenza;
– non aver svolto per più di 4 anni, anche non consecutivi, le funzioni giudiziarie onorarie;
– non essere stati oggetto di mancanza di conferma nell’incarico di Magistrato Onorario o di revoca dell’incarico.
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