Ecco una possibile e veloce soluzione alla prima traccia del parere di diritto penale sull’abbandono di persona incapace (QUI IL TESTO) proposta dalla nostra redazione. (Per i riferimenti normativi CLICCA QUI).
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La questione sottoposta alla nostra attenzione riguarda la configurabilità o meno nei confronti di Caia del reato di abbandono di persone incapaci previsto dall’art. 591 c.p.
L’ipotesi di reato in questione era stata formulata dalla Procura della Repubblica in considerazione del fatto che in data 7 maggio 2017, a seguito delle segnalazioni provenienti da alcuni vicini, i vigili del fuoco erano entrati d’urgenza nell’appartamento di Tizio rinvenendolo in pessime condizioni igieniche, senza cibo e bevande e con rifiuti all’interno dell’abitazione, e che, proprio a causa di tale vicenda, il Giudice Tutelare aveva revocato la nomina di Caia come amministratrice di sostegno di Tizio.
Prima di procedere alla disamina della posizione di Caia, occorre svolgere alcune premesse circa il reato di abbandono di persone incapaci.
Così recita l’art. 591, comma 1, c.p.: “Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici, ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni”.
Come affermato costantemente da dottrina e giurisprudenza, costituisce abbandono qualsiasi azione od omissione che contrasti con l’obbligo della custodia e della cura e da cui derivi un pericolo, anche solo potenziale, per la vita o l’incolumità del soggetto incapace. La norma in questione si pone a tutela della persona contro determinate situazioni di pericolo.
Pertanto, perché si integri la fattispecie di reato è sufficiente la coscienza di abbandonare a sé stesso il soggetto passivo che non abbia la capacità di provvedere alle proprie esigenze, in una situazione di pericolo per la sua integrità fisica di cui si abbia l’esatta percezione.
Alla luce delle brevi considerazioni generali svolte sugli elementi della fattispecie di reato di cui all’art. 591 c.p. è possibile analizzare la posizione di Caia, nei cui confronti è stata formulata l’ipotesi di reato di cui sopra.
In data 9 febbraio 2016 il Giudice Tutelare di Alfa aveva nominato Caia amministratrice di sostegno di Tizio, affetto da demenza senile tipo Alzheimer. Il decreto di nomina prevedeva in capo a Caia esclusivamente il compito di gestire il trattamento pensionistico di Tizio e di impugnare, a nome di quest’ultimo, un contratto da questi stipulato nel 2015 sotto la spinta di artifici e raggiri perpetuati da terzi.