Autorizzazione di un termovalorizzatore, legittimazione ad impugnare gli atti amministrativi generali e urbanistici da parte delle associazioni ambientaliste che temono le ricadute sull’ambiente e sul paesaggio
La tutela degli interessi ambientali, affidati alle associazioni ambientaliste, può anche procedere attraverso l’impugnazione di atti amministrativi generali di valenza urbanistica e di natura pianificatoria e programmatoria qualora incidenti negativamente sui profili ambientali. Questa è la conclusione cui perviene il Consiglio di Stato, sentenza 24 maggio 2018, n. 3109
Non possono pertanto disconoscersi l’interesse e la legittimazione ad impugnare, da parte di WWF, Italia Nostra e Forum ambientalista, l’atto autorizzatorio e quelli pregressi anche sotto i profili urbanistici, in quanto strumentali alla corretta valutazione delle ricadute sul paesaggio e sull’ambiente di un opera in discussione.
E non è neanche necessaria la prova della pericolosità di un opera. La legittimazione ad agire di tali Associazioni ambientali, preposte alla tutela di interessi ambientali, non richiede una prova puntuale della concreta pericolosità dell’impianto, bensì anche soltanto una prospettazione delle temute ripercussioni su un territorio comunale limitrofo all’impianto da realizzare (si veda, in termini, Consiglio di Stato, VI, 5 dicembre 2002, n. 6657).
Di seguito la sentenza del Consiglio di Stato sentenza del Consiglio di Stato sentenza n 3109/2018