Dopo una serie di rinvii disposti a causa dell’epidemia in corso, si svolgeranno alla fine di questa settimana le consultazioni elettorali del turno annuale che chiameranno alle urne circa 12 milioni di cittadini.
Le elezioni sono infatti state fissate, per le Regioni a Statuto ordinario, per le date di domenica 3 e lunedì 4 ottobre (con eventuale turno di ballottaggio, per i soli Comuni con più di 15.000 abitanti, il 17 e 18 ottobre).
Nelle stesse date, i cittadini calabresi saranno altresì chiamati ad eleggere il nuovo Presidente della Regione, vista la prematura scomparsa della precedente governatrice.
Diverse date sono fissate per lo svolgimento delle elezioni amministrative nei Comuni delle Regioni a statuto speciale; ad esempio, in Sicilia e Sardegna si voterà il 10 e 11 ottobre, con eventuale ballottaggio fissato dopo 14 giorni, il 24 e 25 dello stesso mese.
In totale, saranno 1348 i Comuni che andranno al voto, con ben sei capoluoghi di regione impegnati nelle consultazioni (in primis Roma, ma anche Milano, Napoli, Torino, Bologna e Trieste).
Si segnala, tra le particolarità, che questo turno elettorale sarà il primo per il comune siciliano di Misiliscemi, in provincia di Trapani, che è stato istituito proprio nel 2021 mediante la fusione di alcune frazioni che si sono volute distaccare dal comune capoluogo, e che è attualmente commissariato.
Per quanto attiene alla disciplina elettorale, ci limitiamo a ricordare che le regole sono differenziate in base all’entità della popolazione: infatti, solo per i Comuni sopra i 15mila abitanti è previsto il secondo turno di ballottaggio nel caso in cui nessuno dei candidati superi il 50% dei voti validi, ed è altresì consentito il voto disgiunto tra candidato sindaco e liste sostenitrici.
Ovviamente, come già disposto da tempo, sarà prevista la c.d. doppia preferenza di genere, ossia la possibilità di votare per due candidati al consiglio, a condizione che si tratti di soggetti di genere diverso (a pena di nullità della seconda preferenza).
Capitolo Covid e Green Pass
E’ inevitabile, in un contesto quale quello attuale, dare conto delle misure previste per prevenire il rischio di contagio durante le consultazioni.
In primo luogo, va chiarito che agli elettori (nonché ai rappresentanti di lista) non sarà richiesto il green pass come condizione per esercitare il proprio diritto di voto.
Il protocollo che è stato sottoscritto tra il Ministro dell’Interno e quello della salute non prevede, infatti, alcun obbligo di possesso della certificazione verde.
Né, d’altra parte, avrebbe potuto essere altrimenti, tenuto conto che le limitazioni al diritto di voto sono disciplinate espressamente dalla stessa Costituzione, che all’art. 48, comma 3, dispone: “Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”.
E’ chiaro, dunque, come l’eventuale obbligo di green pass per l’esercizio del voto si sarebbe posto in palese violazione con la citata disposizione costituzionale.
Al netto di ciò, tutti gli elettori e i componenti dei seggi saranno tenuti a rispettare le consuete prescrizioni anti-contagio (obbligo di mascherina e di igienizzazione, divieto di assembramenti, ecc.), come espressamente previsto dal predetto protocollo sanitario (il cui testo integrale viene reso disponibile al seguente link).
Relativamente al green pass, peculiare è la situazione dei componenti dei seggi, che per il primo turno non avranno alcun obbligo di esibire la certificazione. Per il ballottaggio, stante l’entrata in vigore dell’obbligo di cui al d.l. 127/2021 ( a far data dal 15 ottobre) e data l’equiparabilità di presidenti e scrutatori ai dipendenti della PA, deve ritenersi che essi siano invece tenuti al possesso del pass per accedere al seggio.
Ultimo elemento di rilievo è la conferma (in numero ancora più esteso rispetto all’ultimo turno) dei seggi speciali domiciliari per consentire l’esercizio di voto a coloro che risultino positivi ovvero in quarantena (previa specifica e motivata richiesta).
A conclusione del presente approfondimento, riteniamo utile segnalare la recentissima pubblicazione, da parte dell’ANCI, di un Manuale pratico (quaderno ANCI n. 29) che costituisce un validissimo strumento a sostegno dei Sindaci e degli amministratori neo eletti.
Il Manuale, infatti, contiene una iniziale parte esplicativa che dà atto, in sintesi, dei primi adempimenti previsti dalla normativa e della disciplina dei soggetti dell’organizzazione dell’ente.
Inoltre, il documento include un’utilissima raccolta di modelli dei principali atti di competenza del Sindaco.
Al seguente link, si condivide la pubblicazione di ANCI.