Cittadella giudiziaria di Catania: è attesa per la decisione sulla sospensione

Si è tenuta questa mattina, innanzi alla seconda sezione del TAR Catania, la camera di consiglio per la discussione dell’istanza cautelare volta a sospendere gli effetti dei provvedimenti che hanno autorizzato il progetto della nuova Cittadella giudiziaria che, al momento, dovrebbe sorgere nell’area dell’ormai demolito Palazzo delle Poste (in Viale Africa).

La vicenda è di assoluto interesse per la cittadinanza, che da tempo – per il tramite di diverse associazioni civiche – si è opposta alla realizzazione dell’opera in un’area che, già attualmente, risente degli effetti negativi del copioso afflusso di mezzi e persone e che, una volta realizzata la Cittadella, rischierà davvero un grave blocco.

All’udienza di stamane, gli avvocati Carmelo Giurdanella e Marco Antoci hanno ampiamente discusso e ribadito le ragioni sottese al ricorso, che è stato presentato nell’interesse dell’Osservatorio delle politiche urbane e territoriali (ente del terzo settore statutariamente finalizzato al monitoraggio delle trasformazioni urbane e dei relativi progetti) e da una serie di rappresentanti istituzionali dei cittadini (di livello sia locale, che regionale e nazionale).

In fase di discussione, si è ribadito che la scelta di localizzare l’opera presso il Viale Africa porterà come effetto – pressoché diretto e obbligato – l’ultra congestionamento di una zona che rappresenta un’arteria fondamentale della città.
Il tutto con violazione della disciplina urbanistica dell’area, con un insostenibile aumento del carico urbanistico e con un grave impatto sul territorio e sulla costa catanese che, senza quest’opera, potrebbe invece essere restituita ai cittadini.
Accanto a questi problemi, si aggiunge il fatto che la procedura seguita per l’approvazione del progetto e della relativa variante agli strumenti urbanistici ha presentato diversi vizi, primo fra tutti la circostanza che essa si è svolta quando ancora non era nemmeno stato depositato il progetto di fattibilità tecnica ed economica – che ricordiamo essere il primo livello progettuale previsto dall’attuale normativa.
Inoltre, è stata prospettata un’ulteriore questione relativa alla competenza sull’opera da parte del Dipartimento regionale; tale competenza, infatti, sembrerebbe essere stata trasferita alla struttura regionale da un atto che – al netto di una prova contraria che però, ad oggi, le amministrazioni parti dell’accordo non hanno fornito – non è stato sottoscritto validamente da tutti i soggetti coinvolti.

Così sintetizzate le principali censure che riguardano l’approvazione del progetto, la richiesta sottesa all’udienza odierna è stata quella di sospenderne provvisoriamente l’efficacia, in attesa di un più approfondito esame da parte del TAR, e di disporre – per le questioni più specificamente tecniche – una consulenza tecnica che possa accertare la bontà delle motivazioni del ricorso.
La richiesta di sospensione appare oggi più che mai urgente e necessaria in quanto, come già comunicato dall’Assessore regionale, l’iter della progettazione si è praticamente concluso e sarà imminente l’avvio della gara per la realizzazione dell’opera.

Dopo la lunga discussione, il TAR – senza muovere rilievi ufficiosi su questioni processuali – ha preso in decisione la causa, per cui si attende a breve il pronunciamento sull’istanza di sospensione.

Redazione

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