Sicilia, abolizione delle Province: cancellate le elezioni 2013

Il 19 marzo 2013 veniva approvata, dall’Assemblea Regionale Siciliana, il maxi-emendamento al disegno di legge di abolizione delle Province siciliane, che ha sospeso le elezioni provinciali previste per il 2013; mancava solo il voto finale dell’aula, una pura formalità, avutosi il giorno seguente, mercoledì 20 marzo 2013. Annunciata tre settimane fa nel salotto televisivo domenicale di Giletti, fortemente voluta dal Presidente della Regione Rosario Crocetta con il sostegno del M5S e altrettanto fortemente osteggiata dall’opposizione di centrodestra, la cancellazione delle Province pone la Sicilia in una posizione d’avanguardia rispetto al resto d’Italia.

Via le Province, avanti i liberi Consorzi di Comuni, peraltro già previsti dallo Statuto siciliano, o in alternativa le Città Metropolitane della nostra carta costituzionale.

Non solo. Via le Province, via le elezioni. Per effetto della norma infatti non si terranno più le consultazioni elettorali 2013 per il rinnovo delle Province, visto che “gli organi di governo dei liberi Consorzi comunali saranno eletti con sistema indiretto di secondo grado”, ovverosia saranno scelti dai Sindaci dei Comuni interessati tra i loro rappresentanti. Risultato: gettone di presenza unico, per un risparmio stimato in 10 milioni di euro subito (pari al costo di Giunte e Consigli) e 50 milioni di euro a regime.

L’Ars avrà tempo fino al 31 dicembre per varare una norma che disciplini l’istituzione dei nuovi organismi, e per sciogliere gli ultimi dubbi, specie quelli relativi alla sorte dei 6.500 dipendenti provinciali e all’espletamento di compiti tradizionalmente affidati alle province come la riscossione delle tasse automobilistiche o la manutenzione di scuole e strade interne. Nel frattempo gli enti verranno commissariati, sostituendo i Consigli provinciali con un Commissario Straordinario nominato dal Presidente della Regione, d’intesa con l’Assessore alle Autonomie Locali.

Di seguito si rende disponibile il testo integrale del ddl approvato dall’Ars e del maxi emendamento del 19 marzo 2013.

 

Redazione

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