Vademecum Riforma del Lavoro, qui la circolare.
Con lettera circolare del 22 aprile 2013 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso noti i propri orientamenti interpretativi in relazione ai principali dubbi sollevati dalle recente Riforma Fornero, fornendo utili indicazioni tanto al personale ispettivo quanto ai professionisti del settore.
Di seguito si riportano i quesiti:
VADEMECUM RIFORMA LAVORO
CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO
1) Qual è il significato da attribuire alla disposizione di cui all’art. 1, comma 1, D.Lgs. n. 368/2001, come modificato dall’art. I, comma 9. lett. a), L. n. 92/2012, in virtù della quale “il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato costituisce la forma comune di rapporto di lavoro”?
2) Quando può essere stipulato il contratto a termine “acausale”, ovvero senza la necessaria individuazione delle ragioni giustificatrici ex art. 1, comma 1, D.Lgs. n. 368/2001, di durata non superiore ai dodici mesi?
3) È possibile la proroga del primo contratto a termine “acausale”?
4) È possibile fruire dei “periodi cuscinetto” – non superiori a 30 o 50 giorni, a seconda che il rapporto a termine abbia una durata inferiore oppure pari o superiore a sei mesi -anche nelle ipotesi di primo contratto a termine “acausale”?
5) In caso di prosecuzione di fatto del rapporto di lavoro oltre il termine originariamente fissato nonché nel caso di superamento dei c.d. periodi cuscinetto pari 30 o 50 giorni, risulta applicabile la disciplina sanzionatoria fissata ex art. 19, D.Lgs. n. 276/2003 nell’ipotesi di mancata o tardiva comunicazione di tale circostanza ai competenti centri per l’impiego ex 5, comma 2 bis, D.Lgs. n. 368/2001?
6) Nel caso in cui il rapporto di lavoro prosegua oltre il termine originariamente fissatoci, si rinvengono i margini per l’applicazione della maxi sanzione per lavoro nero?
7) Il nuovo regime degli intervalli temporali, tra un contratto a tempo determinato ed il successivo, di 60 e 90 giorni in relazione alla durata del contratto scaduto pari o superiore a sei mesi, deve essere rispettato per qualunque tipologia di contratti a termine ovvero subisce delle eccezioni collegate alla causale giustificatrice dell’apposizione del termine?
8) Come deve essere interpretata la disposizione di cui all’art. 5, comma 3, D.Lgs. n. 368/2001, che consente la riduzione degli intervalli temporali, in caso di successione di più contratti a termine a venti o trenta giorni, in virtù di apposite previsioni da parte della contrattazione collettiva?
9) Il superamento del periodo massimo di occupazione a tempo determinato, fissato dall’art. 5, comma 4 bis, D.Lgs. n. 368/2001, in 36 mesi, che comporta la trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato, trova applicazione anche con riferimento alla somministrazione di lavoro a termine?
10) È possibile, dopo un primo contratto a termine, assumere il medesimo lavoratore con contratto di lavoro intermittente, senza rispettare gli intervalli temporali fissati ex art. 5, comma 3. D.Lgs. n 368/2001?
CONTRATTO INTERMITTENTE
1) Può essere consideralo di natura intermittente un rapporto di lavoro che presenta esigui intervalli temporali tra una prestazione anche di rilevante durata e l’altra?
2) Cosa deve intendersi per individuazione dei cd. periodi predeterminati da parte della contrattazione collettiva sul piano nazionale o territoriale per lo svolgimento delle prestazioni di natura intermittente, ex art. 34, comma 1. D.Lgs. n. 276/2003?
3) In che modo trova applicazione la sanzione amministrativa contemplata dall’art. 1, comma 21 lett. b), L. ti. 92/2012, concernente la mancata comunicazione dell’espletamento della prestazione lavorativa di natura intermittente?
APPRENDISTATO
1) Come si può ovviare alla mancanza del libretto formativo?
2) Quali sono le conseguenze sanzionatorie nel caso in cui si riscontrino violazioni delle disposizioni afferenti al tutor nel contratto di apprendistato?
LAVORO ACCESSORIO
1) Quali sono le principali novità introdotte dalla Riforma in ordine al lavoro mediante voucher?
2) Ai fini del riscontro della genuinità dell’utilizzo dei buoni lavoro per prestazioni
accessorie occorre verificarne la natura?
3) Quali sono le conseguenze in caso di superamento del limite economico previsto dalla legge?
ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE
1) In quali ipotesi trova applicazione la trasformazione del rapporto di associazione in partecipazione in contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato?
CONTRATTO DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA A PROGETTO
1) Quali sono le principali novità della Riforma in ordine alla tipologia contrattuale delle collaborazioni a progetto?
2) Come deve essere inteso l’art. 61, D.Lgs. n. 276/2003 novellato dalla Riforma nella parte in cui il Legislatore stabilisce che il progetto non può consistere in una mera riproposizione dell’oggetto sociale?
3) Il compenso erogato al collaboratore deve essere parametrato al tempo impiegato perla realizzazione del progetto?
4) L’elencazione delle attività, di cui alla circolare u. 29/2012, difficilmente inquadrabili nell’ambito di un genuino rapporto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, ancorché astrattamente riconducibili ad altri rapporti di natura autonoma può costituire una presunzione di subordinazione?
LA RESPONSABILITÀ SOLIDALE NEGLI APPALTI
1) Quali sono le novità in materia di responsabilità solidale negli appalti ex art. 29. comma 2, D.Lgs. n. 276/2003, apportate dalla Riforma?
2) La responsabilità solidale in materia di appalti ex art. 29, comma 2, trova applicazione anche con riferimento ai lavoratori autonomi?
3) L’art. 29. comma 2, trova applicazione nei confronti del settore pubblico?
LA PROCEDURA CONCILIATIVA DEL LICENZIAMENTO PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO
1) Quali sono le conseguenze in caso di mancata presentazione del datore di lavoro nel giorno della convocazione per l’espletamento del tentativo di conciliazione presso la Direzione Territoriale del Lavoro competente per territorio?
2) È possibile da parte dei datori di lavoro farsi rappresentare in sede di procedura conciliativa?
3) È possibile presentarsi il giorno della convocazione presso la DTL con un accordo precedentemente raggiunto in sede sindacale?
4) La procedura conciliativa del licenziamento per giustificato motivo oggettivo trova applicazione anche nelle ipotesi di c.d. licenziamenti ad nutum?
Per le risposte, clicca qui per visionare il testo integrale della lettera circolare 22 aprile 2013 del Ministero del Lavoro.