Debiti pa: scaduti i termini per i primi adempimenti a carico delle amministrazioni

Giornata di fuoco per le pubbliche amministrazioni: il 30 aprile 2013 scadono due termini fondamentali per consentire l’erogazione dei fondi destinati a ripianare i debiti delle pubbliche amministrazioni secondo quanto previsto dal DL n. 35/2013.

Le singole amministrazioni entro oggi devono inviare al MEF le istanze sulle somme da escludere dai vincoli del Patto di stabilità per sbloccare i pagamenti in conto capitale (cd. prenotazione della liquidità) e chiedere alla Cassa depositi e prestiti le anticipazioni necessarie di liquidità per onorare i primi debiti.

Ulteriori ritardi costeranno cari ed amari per i responsabili finanziari degli enti locali e i direttori amministrativi delle Aziende sanitarie: chi non ha provveduto all’accreditamento del proprio ente alla piattaforma del MEF per la certificazione dei crediti andrà incontro ad una sanzione di 100 euro per ogni giorno di ritardo. Inoltre, i responsabili delle amministrazioni ritardatarie che abbiano senza giustificato motivo omesso di richiedere gli aiuti o che abbiano sottostimato le proprie esigenze potranno risponderne a titolo di responsabilità dirigenziale che, dopo la riforma Brunetta, può comportare tagli fino all’80% della loro retribuzione di risultato.
In assenza di dati ufficiali sul numero di soggetti pubblici che hanno effettivamente rispettato gli adempimenti, si teme che gli enti in difficoltà saranno molti e che quindi si ponga il problema di una riapertura dei termini o di una correzione in itinere degli errori.

Il rischio per le amministrazioni interessate è di rimanere escluse dalla distribuzione dei bonus sul Patto e dagli assegni della Cassa depositi e prestiti, da ripartirsi tra i singoli enti entro il 15 maggio.
Difatti la legge prevede in entrambi i casi un’assegnazione proporzionale alle richieste pervenute e, per ovviare ad una eventuale distribuzione squilibrata in favore di pochi enti, le uniche correzioni potranno essere individuate entro il 10 maggio dalla Conferenza Stato-città (ad esempio, prevedendo un tetto massimo alle assegnazioni per il singolo ente).

Redazione

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