Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il piano “Destinazione Italia”, un “progetto per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane. Si tratta di 50 misure che toccano un ampio spettro di settori: dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca”. Il piano è aperto alla consultazione pubblica per tre settimane affinché tutti i soggetti, pubblici e privati, che vogliono apportare un contributo, possano farlo. Al termine di questa fase, “Destinazione Italia” sarà definitivamente approvata dal Consiglio dei Ministri. Ecco le 50 misure previste [qui IL TESTO, LA RELAZIONE ILLUSTRATIVA, LO SPECIALE, la scheda dei lavori alla Camera, il PDF con TESTO e RELAZIONE insieme, n.d.r.]
Tre sono i punti in cui si articola il piano: attrazione, promozione, accompagnamento, nel comunicato diramato ieri sera da Palazzo Chigi, che riportiamo di seguito.
“ATTRAZIONE
Rendere l’Italia più attrattiva per gli investitori e migliorare le condizioni di impresa per tutti gli operatori economici. Con questi obiettivi il piano “Destinazione Italia” mira a:
Un Paese che funziona lungo tutto il “ciclo di vita” dell’investimento.
Attraverso misure quali:
Una collaborazione più stretta tra fisco e investitori (tax agreements e desk dedicato)
Riforma della Conferenza dei servizi
Procedure e modelli standard per le autorizzazioni
Riduzione della tassazione sul lavoro
Testo unico del lavoro
Rideterminazione delle sanzioni tributarie
Revisione della disciplina della “black list” fiscale
Attuazione della strategia energetica nazionale per abbassare il prezzo dell’energia elettrica e del gas
Rafforzamento del tribunale delle imprese
Un Paese che valorizza i propri asset
Attraverso misure quali:
Valorizzazione delle società partecipate dallo Stato attraverso un piano di dismissioni
Nuove forme di finanziamento alle PMI
Rivitalizzazione del mercato azionario
Investimenti per sostenere le micro, piccole e medie imprese del made in Italy
Promozione del turismo
Valorizzazione del patrimonio culturale
Liberalizzazione del mercato delle locazioni a uso non abitativo
Cambio di destinazione d’uso degli immobili
Credito d’imposta per ricerca e sviluppo
Sostegno agli spin-off di università e ricerca
Creazione di un meccanismo di reazione rapida per far fronte alle crisi aziendali
Sviluppo dei partenariati pubblico-privati (PPP) nel campo delle infrastrutture
Un Paese che attrae il capitale umano
Attraverso:
L’utilizzo dello strumento dei visti come veicolo di attrazione
PROMOZIONE
La promozione all’estero delle opportunità di investimenti offerte dal nostro Paese e la ricerca di potenziali investitori sono complementari agli interventi di miglioramento del business environment in Italia. A tal fine il piano mira a:
Comunicare e presidiare per attrarre: mercati, persone e strumenti;
Costruire una migliore reputazione nel mondo;
Mobilitare gli “italiani globali”;
Usare le leve della cultura, dello sport per una diplomazia dell’attrazione.
ACCOMPAGNAMENTO
Il governo intende riformare la governance dell’attrazione degli investimenti in Italia, creando un ente unico preposto a fare da tutor all’investitore straniero raccordandosi con la rete estera per la promozione internazionale e con le Regioni per la parte di loro competenza.
Il Consiglio dei Ministri sarà il responsabile politico di “Destinazione Italia”. Il Governo si impegna a porre in essere le misure proposte in tempi rapidi. Per quelle che prevedono interventi normativi verranno varati provvedimenti d’iniziativa governativa.
Cosa è stato fatto. Dopo l’introduzione, il piano si apre con la descrizione dei provvedimenti del governo approvati in questi mesi per l’ecosistema dell’attrazione di investimenti (meno tasse sul lavoro per i giovani, nuova Legge Sabatini, permessi di soggiorno per studenti stranieri allineati al percorso di formazione, Unità Grande Pompei, provvedimenti per la giustizia civile, semplificazioni di impresa, Autorità dei Trasporti, etc.).
Il cuore delle politiche.
Avere certezze in tutto il ciclo di vita dell’investimento è la richiesta principale degli imprenditori e managers consultati, nell’esercizio di questi mesi. “Destinazione Italia” dà:
certezza delle regole, ad esempio con procedure e modelli standard a livello nazionale per le autorizzazioni; la valorizzazione degli accordi con le parti sociali per adattare le regole contrattuali alle specificità dei nuovi investimenti; la redazione di un testo unico della normativa sul lavoro;
certezza dei tempi, ad esempio con la riforma della conferenza dei servizi; la semplificazione del rito per la gestione delle controversie di lavoro; l’alleggerimento dei procedimenti;
certezza del fisco, ad esempio con accordi fiscali tra l’Agenzia delle Entrate e l’impresa con un Desk dedicato agli investitori esteri; revisione dell’abuso del diritto.
Valorizzare l’Italia.
Il progetto contiene misure volte a sostenere le imprese – soprattutto PMI – italiane e la loro modalità di finanziamento. Funzionale in tal senso è ad esempio il piano, elaborato con Consob, per invertire il declino della Borsa Italiana. E poi il turismo e la cultura in Italia (anche attraverso il web e nel solco del decreto “Valore Cultura”), il patrimonio demaniale, il mercato immobiliare, l’internazionalizzazione della formazione e della ricerca, il rilancio dei siti industriali, i porti e gli aeroporti.
Il progetto attribuisce inoltre al rapporto degli investimenti con le realtà locali, con l’introduzione del “dibattito pubblico” e la “clausola di sviluppo territoriale”, perché gli investitori oltre una certa soglia vincolino una parte degli utili a progetti di sviluppo in accordo con le popolazioni locali.
Anche in ottica EXPO 2015, sono previste semplificazioni per i visti (a partire da start-up, investitori, filantropi), rafforzando in generale la capacità di rilascio dei visti del ministero Affari Esteri. Si avvierà subito una “campagna Destinazione Italia”, anche in vista della missione della prossima settimana in Canada e negli Stati Uniti, e saranno aperti “uffici Destinazione Italia” nei più importanti centri economici mondiali, in rapporto con un lavoro complessivo sulla reputazione italiana nel mondo.
I tempi.
Le 50 misure mettono insieme strumenti attuabili immediatamente e altri che necessitano di veicoli normativi. Per fornire un cronoprogramma il piano assegna a ciascun provvedimento una delle “tre clessidre”: subito, entro la fine dell’anno, tempi più lunghi”.