Il Consiglio di Stato con parere n. 3626/2013 ha dato il via libera al decreto ministeriale che determina i “corrispettivi a base di gare per gli affidamenti di contratti di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria“. Il decreto ottenuto il parere favorevole del Consiglio di Stato, deve ora superare il vaglio di legittimità della Corte dei Conti.
Con questo decreto termina la possibilità per le stazioni appaltanti di affidare gare di progettazione ed esecuzione delle opere con ribassi addirittura dell’80%. In effetti dopo che il decreto liberalizzazioni ha cancellato le tariffe, gli enti appaltanti si sono trovati senza riferimenti tariffari per calcolare gli importi da porre a base di gara, gestendo così con piena discrezionalità e poca trasparenza le procedure di affidamento delle realizzazioni di opere.
Per risolvere il problema il decreto sviluppo ha previsto l’adozione di un decreto interminesteriale che individuasse e definisse i parametri tariffari per i corrispettivi da porre a base di gara, in misura non maggiore a quello derivante dall’applicazione delle tariffe professionali vigenti. Ma ad avviso del Consiglio Superiore dei lavori pubblici e dell’Avcp gli onorari calcolati con quei parametri sarebbero potuti risultare più alti delle vecchie tariffe professionali, e pertanto il primo riteneva che la stazione appaltante avrebbe dovuto affidare al RUP il compito di verificare che le vecchie tariffe non venissero superate. Secondo il Ministero si trattava indubbiamente di una procedura complicata e per questo motivo il dm è stato bloccato.
Adesso il Consiglio di Stato ha dato via libera al decreto affermando che il Ministero potrebbe cambiare la formula specificando che il rispetto del vincolo viene garantito dalla stazione appaltante. Formula che ad avviso dei Giudici di Palazzo Spada si adegua meglio alle esigenze ministeriali e amministrative.
Si attente ora il visto della Corte dei Conti.
Per ulteriori approfondimenti si allega il testo del parere del Consiglio di Stato