Ecco le linee guida per il Codice di comportamento PA

Pubblicata, dalla Civit (“Commissione Indipendente per la Valutazione, la trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche”), la bozza in consultazione che definisce “le Linee guida in materia di Codici di Comportamento della Pubbliche Amministrazioni”(Art. 54 comma 5, decreto legislativo n.165 del 2001).

La Bozza, definisce le “Le linee guida in materia di Cod. di Comportamento della Pubbliche Amministrazioni” e premette che per l adozione di tali codici, è necessario tener conto, in via primaria delle regole contenute nel D.p.r. 16 aprile 2013, n. 62 ” Le linee guida in materia di Cod. di Comportamento della Pubbliche Amministrazioni, chiamato d’ora in poi “Codice generale”. Tale regolamento applicabile al pubblico impiego costituisce la base di ciascun codice di comportamento adottato dalle P.A. Nella bozza di delibera è contenuto: L’ ambito d’applicazione soggettivo, competenze, procedura, controlli, effetti , piano prevenzione corruzione ed infine la struttura dei codici.

E’ La Commissione, ai sensi dell’art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165/2001, sia a definire le “line guida, criteri e moduli” uniformi per i singoli settori o le diverse tipologie di amministrazione, ai fini dell’adozione dei singoli codici di comportamento da parte di ciascuna amministrazione poichè questi costituiscono un primo documento che consente alle amministrazioni di procedere all’ adozione dei singoli codici di comportamento, sia a procedere, altresì, alla consultazione delle amministrazioni e alla costituzione di tavoli tecnici, nella prospettiva di una graduale integrazione e dell’aggiornamento dei codici stessi.
In merito all’ambito d’applicazione, come previsto dal comma 5 dell’art. 54 del d.lgs. n. 165/2001, le presenti linee guida sono rivolte, innanzitutto, alle amministrazioni tenute all’ adozione dei singoli codici che, in virtù dello stesso d.lgs n. 165/2001 e dell’art. 2 del codice generale, corrispondono alle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del citato decreto, il cui rapporto di lavoro è disciplinato in base al successivo articolo 2, commi 2 e 3. Con riferimento alle regioni e agli enti locali, si ricorda che, per quanto riguarda l’attività di vigilanza e di monitoraggio, l’art. 15, comma 6 del codice generale ha previsto che detti enti “definiscono, nell’ ambito della propria autonomia organizzativa, le linee guida necessarie per l’attuazione dei principi di cui al presente articolo”.

Invece per quanto concerne l’ambito di adozione, l’intesa raggiunta in data 24 luglio 2013 in sede di Conferenza unificata ai sensi dell’art.1, commi 60 e 61 della legge n. 190/2012, ha stabilito che detti enti “adottano un proprio codice di comportamento ai sensi dell’art. 54 del d. lgs. n. 165 del 2001 entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del codice approvato con d.p.r. n. 62 del 2013, tenendo conto della disciplina dettata da quest’ultimo”. Essendo il citato DPR 62/2013 in vigore dal 19/06/2013 gli enti locali dovranno adottare il codice di comportamento entro il 16/12/2013.

E’ compito dell’ OIV (Organismo Italiano Valutazione) emettere parere obbligatorio nell’ ambito della procedura di adozione del codice, garantire e verificare che i dati relativi alle violazioni del codice di comportamento accertate e sanzionate, siano considerati ai fini della misurazione e valutazione della performance al pari di altri illeciti disciplinari, con le relative conseguenze sul piano dell’attribuzione della premialità.

Di seguito, si riporta il testo delle bozza di delibera pubblicata dalla Civit, ” Linee guida in materia di Cod. di Comportamento della Pubbliche Amministrazioni”(Art. 54 comma 5, D.lgs n.165del 2001)”

Redazione

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