Il Governo ha reso disponibile ieri questa breve introduzione alle principali misure contenute nella legge di stabilità 2014, entrata in vigore a mezzanotte (mentre festeggiavamo l’anno nuovo). Di seguito il testo della scheda. Qui la nostra guida.
“Introduzione: tassello importante (non l’unico) della politica economica del Governo
La Legge di Stabilità 2014 va letta nel quadro più ampio delle iniziative di politica economica che il Governo sta perseguendo sin dal suo insediamento. Iniziative incentrate su quattro grandi pilastri:
Legge di Stabilità, definita nel segno della serietà e della concretezza, che, segna una decisa inversione di tendenza rispetto agli anni passati: non solo mantiene finanze pubbliche sane, ma avvia il taglio delle tasse sul lavoro e riprende ad investire;
Piano per la competitività del Paese con l’obiettivo di rafforzare le nostre imprese e attrarre gli investimenti esteri (Destinazione Italia);
Piano di privatizzazioni che intende non certo “svendere”, ma dare, alle imprese coinvolte, opportunità di sviluppo e, agli investitori interessati, opportunità di investimento, salvaguardando comunque la strategicità di alcuni asset;
Piano per la revisione della spesa pubblica più “aggressivo” ed efficace che consenta di ridurre la spesa improduttiva e di liberare risorse per lo sviluppo.
Il Governo, sin dall’inizio del ciclo di programmazione del bilancio ha assegnato alla legge di stabilità 2014 una particolare rilevanza (una legge, appunto, di discontinuità).
Il Disegno di Legge presentato ad ottobre esprimeva uno schema chiaramente orientato a coniugare tre impegni:
l’impegno a conseguire gli obiettivi di finanza pubblica concordati con l’Ue;
l’impegno a sostenere ulteriormente la crescita;
l’impegno a diminuire la pressione fiscale, con particolare riferimento al lavoro.
Il Disegno di Legge, a seguito dell’iter parlamentare di approvazione, è divenuto un testo sicuramente più complesso (e difficile da leggere), ma estremamente più ricco:
ha rafforzato alcune scelte indicate dal Governo (si pensi, ad esempio, al cuneo fiscale, che è stato concentrato sui redditi più bassi);
ha introdotto nuove importanti misure, soprattutto sul fronte sociale (si pensi, ad esempio, alle borse di studio per gli studenti universitari).
Il Parlamento ha quindi giocato un ruolo importante e costruttivo.
Il quadro macroeconomico: la salvaguardia degli impegni assunti con l’Ue
Le scelte sono state compiute avendo sempre ben presente il perimetro dato: il che se, da un lato, non ha consentito al Governo di soddisfare pienamente tutte le istanze, ha certamente ancora una volta confermato la serietà con la quale intende agire.
Una serietà che paga: con la riduzione dei tassi e degli spread nel corso del 2013 l’Italia ha risparmiato oltre 5 miliardi in un anno!
La Legge di Stabilità reca le misure necessarie a conseguire gli obiettivi di consolidamento dei saldi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013.
La Legge di Stabilità permetterà di ridurre debito, deficit, tasse e spesa pubblica:
il debito scenderà già nel 2014 e continuerà a scendere nei prossimi anni, anche grazie alla ritrovata crescita (aspetto spesso dimenticato, ma decisivo);
il deficit è al 3% quest’anno e sarà al 2,5% il prossimo;
le tasse scenderanno anno per anno;
la spesa pubblica scenderà.
Le azioni qualificanti: il binomio crescita / equità
La Legge di Stabilità contiene misure di vario genere, alcune molto rilevanti perché hanno un effetto significativo o un alto valore politico per conseguire due fondamentali obiettivi:
crescita
equità
E’ necessario non disperdersi nei mille rivoli di un testo tradizionalmente molto complesso e complicato e concentrare l’attenzione su alcun misure davvero qualificanti che danno chiaramente il senso di una decisa inversione di tendenza.
Imprese e lavoratori: meno tasse, più credito
La Legge di Stabilità affronta i due principali fattori di criticità del sistema produttivo: l’alto costo del lavoro e la difficoltà di accesso al credito.
Riduzione del cuneo fiscale, che significa meno tasse per le imprese (utile per la competitività) e maggiori risorse in busta paga per i lavoratori (utile per migliorare le condizioni di vita delle famiglie e – aspetto, questo, spesso trascurato – sostenere la domanda interna) – “è il cuore della politica di crescita”. L’intervento è modulato in modo da assicurare un effetto trasversale e un effetto selettivo, in modo da incentivare nuova e più stabile occupazione.
per le imprese, deduzioni IRAP per l’incremento di base occupazionale. In particolare, viene prevista la possibilità, per i soggetti passivi IRAP, di dedurre il costo del personale, ove stipulino contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato ad incremento d’organico a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014;
per i lavoratori, aumento detrazioni IRPEF e riduzione dei premi e contributi INAIL. Da segnalare l’intervento del Parlamento che ha concentrato il beneficio sui redditi più bassi (che hanno maggiori difficoltà e una maggiore propensione al consumo);
istituzione del Fondo per la riduzione della pressione fiscale, alimentato da risparmi di spesa derivanti dalla Spending review e da entrate derivanti dalla lotta alla evasione, finalizzato già nel 2014 alla riduzione del costo del lavoro.
Una critica che ci viene rivolta
“La riduzione è insufficiente”. Noi riteniamo che è quanto ora possibile e comunque costituisce solo l’inizio.
Accesso al credito, che è una vera priorità soprattutto per le PMI (che dalla fine del 2011 ad oggi hanno registrato una diminuzione del credito di circa l’8%, vale a dire oltre 70 miliardi):
introduzione del “sistema nazionale di garanzia”, con la finalità di facilitare l’accesso al credito delle imprese e delle famiglie. In tale sistema sono compresi:
il Fondo di garanzia per le PMI;
la sezione speciale “Progetti di Ricerca e Innovazione”, istituita nell’ambito del medesimo Fondo;
ulteriore finanziamento del Fondo di garanzia per le PMI pari a 200 milioni per ciascuna annualità 2014-2016, a valere sulle disponibilità del Fondo per lo sviluppo e la coesione, con la previsione di ulteriori 600 milioni che potranno essere assegnati dal CIPE;
estensione dell’ambito operativo della Cassa Depositi e Prestiti, che potrà intervenire in favore di tutte le imprese e potrà anche acquistare titoli emessi nell’ambito delle operazioni di cartolarizzazione concernenti crediti verso piccole e medie imprese (ciò, peraltro, permetterà di alleggerire i bilanci delle banche, consentendo loro l’erogazione di nuovi finanziamenti).
Occupazione: altre misure in favore dei giovani
La legge di stabilità contiene misure in favore dell’occupazione giovanile che danno comunque il senso di una continuità nell’impegno del Governo su questo delicato fronte.
prevede, ai fini del potenziamento di misure e iniziative in favore di giovani, lavoratori disoccupati e svantaggiati, che l’incentivo straordinario volto all’assunzione e la stabilizzazione di giovani fino a 29 anni possa essere ulteriormente finanziato dalle regioni e dalle province autonome;
prevede la proroga di determinate fattispecie contrattuali (strettamente indispensabili per l’attività di gestione dei fondi strutturali europei) da parte delle province, in vista dell’avvio della cd. Youth Guaranteee per consentire il regolare funzionamento dei servizi per l’impiego;
per favorire i giovani imprenditori agricoli prevede che: gli interventi per l’accesso al mercato dei capitali debbono prioritariamente essere indirizzati ai giovani imprenditori agricoli che abbiano un’età tra i 18 ed i 40 anni; alla scadenza della concessione o di un contratto di affitto, qualora vi sia una manifestazione d’interesse da parte di un giovane imprenditore agricolo che abbia un’età compresa tra i 18 ed i 40 anni, l’assegnazione dei terreni avvenga al canone base indicato nell’avviso pubblico o nel bando di gara;
prevede l’istituzione di un Fondo per l’incentivazione di iniziative per la partecipazione dei lavoratori al capitale e agli utili delle imprese e per la diffusione dei piani di azionariato per lavoratori dipendenti.
Investimenti materiali: non solo grandi opere
La legge di stabilità continua ad occuparsi dei grandi investimenti strategici, ma ad essi unisce un forte impegno per i piccoli e medi investimenti in grado di rilanciare la crescita (perché più facilmente realizzabili) e di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Rifinanziamento infrastrutture strategiche, tra cui l’autostrada Salerno Reggio Calabria, il Mose di Venezia, alcuni assi ferroviari di primaria rilevanza;
Manutenzione straordinaria, mediante finanziamento dei contratti di servizio e di programma con Rete Ferroviaria Italiana e Anas, con priorità alle opere stradali;
Acquisto di materiale rotabile per 500 milioni da destinare al trasporto pubblico locale;
Ammodernamento dell’impiantistica sportiva, attraverso misure di accelerazione delle procedure e di realizzazione con il concorso dei privati.
Investimenti sulle Intelligenze: nuovi finanziamenti e borse di studio
La Legge di Stabilità rafforza ulteriormente le misure già varate in favore della scuola, dell’università e della ricerca.
Rafforzamento del Fondo di finanziamento ordinario delle Università per ulteriori 150 milioni per il 2014: con questo stanziamento, nel 2014 per la prima volta dopo tanti anni il Fondo registrerà un aumento;
Rafforzamento delle borse di studio per studenti universitari per ulteriori 50 milioni da destinare nel 2014 (da sommare ai 100 previsti nel decreto legge Istruzione);
Rifinanziamento scuole di specializzazione di medicina per 30 milioni nel 2014 e 50 milioni a partire dal 2015.
Investimenti e impegno Ue: al via la nuova programmazione dei Fondi strutturali
La legge di Stabilità dà avvio al nuovo ciclo di programmazione europeo e nazionale 2014 – 2020, confermando un forte impegno nell’ambito delle politiche di coesione territoriale in favore del Mezzogiorno, ma anche delle aree del Centro – Nord, per un ammontare superiore ai 110 miliardi. È il più importante intervento di investimento nel Paese dei prossimi anni
Stanziamento della quota di cofinanziamento nazionale che si aggiunge alla quota dei Fondi strutturali Ue pari a circa 30 miliardi da destinare prevalentemente al Mezzogiorno;
Rifinanziamento del Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex Fas) per 54, 8 miliardi da destinare a interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, da ripartire per l’80 per cento alle aree del Mezzogiorno e per il 20 per cento alle aree del Centro-Nord.
Fisco: il definito superamento dell’Imu sulla prima casa
La Legge di Stabilità supera il sistema di imposizione immobiliare locale incentrato sull’Imu, introducendo l’Imposta Unica Comunale (IUC) che alleggerisce il carico tributario per 1 miliardo complessivo.
La IUC si basa su due presupposti impositivi:
uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore (IMU), che non colpisce le abitazioni principali;
l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali (TASI e TARI).
IMU:
escluse abitazioni principali, salvo quelle di lusso.
sugli immobili strumentali è deducibile
i fabbricati rurali ad uso strumentale sono esenti
la pagano i proprietari
TARI:
tassa rifiuti sul modello TARES
TASI:
servizi indivisibili
soggetto passivo è il possessore o il detentore dell’immobile
aliquota massimo 2,5 per mille
Seconda rata IMU 2013
posticipo dal 16 al 24 gennaio 2014 cd. mini IMU 2013, ovvero la quota (40 per cento) dell’eventuale differenza tra l’IMU deliberata (aliquota e detrazione) dal comune di riferimento per l’anno 2013 e, se inferiore, quella risultante dall’applicazione dell’aliquota e della detrazione di base previste dalle norme statali.
Altre misure in materia fiscale
a fini di equità, proroga, per gli anni 2014, 2015 e 2016, il contributo di solidarietà sul reddito nella misure del 3 per cento sulla parte eccedente il reddito complessivo di 300.000 euro;
sempre a fini di equità, introduce un contributo di solidarietà sulle pensioni, per il triennio 2014-2016, nella parte eccedenti determinati limiti, secondo le seguenti aliquote: 6% per parte eccedente l’importo superiore a quattordici volte il trattamento minimo Inps; 12% per la parte eccedente venti volte il trattamento stesso e 18% per la parte eccedente l’importo di trenta volte il medesimo;
sempre a fini di equità, eliminato, dal 2014, il bollo fisso di 34,20 euro sui conti correnti e il conto titoli minimi. A beneficiarne saranno tutti i correntisti con giacenze medie sotto i 17 mila euro. Contemporaneamente aumenta il carico impositivo sui correntisti ricchi (tra i 250 mila e i 500 mila euro).
Webtax: dall’1 luglio 2014 i soggetti passivi che intendano acquistare servizi di pubblicità on line, anche attraverso centri media ed operatori terzi, saranno obbligati ad acquistarli da soggetti titolari di una partita IVA italiana.
Politiche sociali e per il lavoro: ammortizzatori sociali, esodati e categorie deboli
La Legge di Stabilità contiene numerose misure in favore delle fasce deboli.
Rifinanziamento ammortizzatori sociali in deroga, contratti di solidarietà e cassa integrazione guadagni straordinaria;
Estensione della platea dei lavoratori, quelli che vengono chiamati esodati, includendovi ulteriori 23.000 lavoratori, esclusi dai precedenti interventi di salvaguardia;
Rifinanziamento del Fondo per le non autosufficienze per 275 milioni di euro, per l’anno 2014, ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di ulteriori 75 milioni di euro, sempre per il 2014, come aggiunta alle risorse ordinariamente previste dal Fondo, da finalizzare per interventi di assistenza domiciliare per le persone affette da disabilità gravi e gravissime, ivi incluse quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA);
Incremento del Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati per 20 milioni, per ciascun anno 2015 e 2016;
Potenziamento della carta acquisti ordinaria. Estensione soggettiva e territoriale della platea dei beneficiari;
ripristina l’aliquota IVA ridotta del 4 per cento – anziché del 10 per cento – per le prestazioni socio-sanitarie o educative, comprese quelle di assistenza domiciliare o ambulatoriale o in comunità, in favore di anziani ed inabili adulti, di tossicodipendenti e malati di AIDS, di handicappati psicofisici, di minori, anche coinvolti in situazioni di disadattamento e di devianza, rese da cooperative sociali e loro consorzi, sia direttamente sia in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale;
istituzione del Fondo per le politiche attive del lavoro, per la realizzazione di iniziative, anche sperimentali, volte a potenziare le politiche attive del lavoro, tra le quali la sperimentazione regionale del contratto di ricollocazione;
autorizzazione di una spesa complessiva pari a 126 milioni di euro in favore dei lavori socialmente utili (LSU) nei territori di Napoli, Palermo e della regione Calabria, nonché nei comuni con meno di 50.000 abitanti. Inoltre, vengono introdotte norme volte a definire le risorse che finanziano le convenzioni con i lavoratori socialmente utili e la loro assegnazione ai comuni, con l’obiettivo di razionalizzare e rendere più efficiente il sistema.
Prevenzione e gestione delle emergenze e delle calamità naturali
La Legge di Stabilità si fa carico della gestione di emergenze passate e in atto, ma al contempo agisce sul lato della prevenzione.
destina quota parte delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione al finanziamento degli interventi di messa in sicurezza del territorio, di bonifica di siti di interesse nazionale (SIN), e di altri interventi in materia di politiche ambientali;
reca un’articolata disciplina volta a destinare risorse già esistenti o allo scopo finalizzate a interventi contro il dissesto idrogeologico immediatamente cantierabili; al riguardo, è stato precisato che le risorse devono essere prioritariamente destinate agli interventi integrati finalizzati alla riduzione del rischio, alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità. Si prevede, inoltre, un nuovo stanziamento di risorse e una nuova disciplina delle modalità di finanziamento di tali interventi;
istituisce il Fondo per il finanziamento di un piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica, finalizzato prioritariamente a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani, con una dotazione complessiva di 90 milioni di euro per il triennio 2014-2016;
istituisce il Fondo per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive individuate dalle competenti autorità statali in relazione alla procedura di infrazione europea. Il Fondo ammonta a 60 milioni di euro per il biennio 2014-2015;
prevede che le risorse del Fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio siano destinate prioritariamente ad interventi di messa in sicurezza del territorio (comma 248, come modificato nel corso dell’esame in sede referente);
proroga al 1° dicembre 2013 la sospensione per i residenti nell’isola di Lampedusa degli adempimenti e versamenti dei tributi, nonché dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, in relazione all’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa;
prevede una serie di interventi per fronteggiare lo stato di emergenza dichiarato nella regione Sardegna in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel mese di novembre 2013, anche ai fini dell’esclusione dal patto di stabilità interno di talune spese e del ripristino della viabilità interrotta o danneggiata, nonché della delocalizzazione in aree sicure degli edifici localizzati in aree a rischio idrogeologico elevato. Sono state, inoltre, inserite ulteriori previsioni, per i territori della regione Sardegna colpiti dagli eventi alluvionali del mese di novembre 2013, destinate, tra l’altro, a consentire maggiori spazi finanziari ai comuni colpiti da tali eventi, nonché a garantire l’erogazione dei servizi sanitari;
disciplina l’erogazione dei contributi per gli interventi di ricostruzione privata e privata nei comuni interessati dal sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009;
autorizza uno stanziamento di risorse in conto capitale per il completamento degli interventi di ricostruzione connessi al sisma in Calabria e Basilicata del 26 ottobre 2012 disponendo, nel contempo, l’esclusione dal patto di stabilità interno dei relativi pagamenti;
stabilisce le modalità di calcolo, per l’anno 2014, del complesso delle spese complessive per la regione Molise, ai fini dell’applicazione del patto di stabilità interno, al fine di escludere, dalla somma delle spese correnti e di quelle in conto capitale risultanti dal consuntivo, quelle effettuate per la ricostruzione e il ripristino dei danni causati dagli eventi sismici dell’ottobre e del novembre 2002;
con riguardo alle zone (nei territori dell’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto) colpite dagli eventi sismici del maggio 2012: reca, tra l’altro, un allentamento e incide sulla disciplina dell’esclusione delle spese dal patto di stabilità interno; posticipa, fino al termine del periodo di ammortamento, il pagamento delle rate 2013 e 2014 dei mutui concessi agli enti locali interessati; consente l’estensione degli interventi previsti per le zone colpite dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 ai comuni limitrofi alle zone medesime, come definite dalle disposizioni vigenti, in cui deve essere accertata l’esistenza di un nesso causale tra danni subiti ed eventi sismici; estende l’applicazione dei criteri per la concessione dei contributi per la ricostruzione e la riparazione degli immobili ad ulteriori tipologie di soggetti beneficiari.
Le coperture: razionalizzazione della spesa e del patrimonio pubblico
Riduzioni di spesa
Dismissioni patrimonio pubblico
prevede la definizione da parte del Governo di un programma straordinario di cessioni di immobili pubblici, compresi quelli detenuti dal Ministero della difesa e non utilizzati per finalità istituzionali. Tale programma, da definire entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge in esame, dovrà consentire introiti per il periodo 2014-2016 non inferiori a 500 milioni di euro annui
Rafforzamento della spending review
Reca una serie di misure di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica, mediante cui viene affidato al Commissario straordinario per la spending review, il compito di assicurare una riduzione della stessa non inferiore a complessivi 3.520 milioni nel periodo 2014-2017, disponendo nel contempo, in attesa della definizione di tali interventi correttivi, alcuni accantonamenti delle spese rimodulabili dei Ministeri, per 256 milioni nel 2015 e 622 milioni annui a decorrere dal 2016. Le misure di risparmio dovranno operare anche nei confronti delle regioni, per 344 milioni a decorrere dal 2015, nonché degli enti locali, per 344 milioni a decorrere dal 2016. Viene inoltre prevista l’emanazione, entro il 15 gennaio 2015, di un D.P.C.M. recante riduzioni delle agevolazioni e detrazioni fiscali e riduzioni della misura delle agevolazioni e detrazioni tali da assicurare maggiori entrate per 3.000 milioni nel 2015, 7.000 milioni nel 2016 e 10.000 milioni dal 2017; cui peraltro potrà non procedersi (in tutto in parte) qualora entro il 15 gennaio 2015, vengano emanati provvedimenti che reperiscano risorse mediante la riduzione della spesa pubblica”.