Scuola, stipendi docenti: il Governo approva ddl

Il Consiglio dei ministri, riunitosi stamane a Palazzo Chigi,  ha approvato, su proposta del Presidente  Letta, e dei ministri dell’Istruzione università e ricerca Carrozza, dell’Economia e Finanze Saccomanni, e della Pubblica amministrazione e Semplificazione D’Alia, un decreto legge per risolvere il problema dei 150 euro di stipendio che il personale della scuola avrebbe altrimenti dovuto sottrarre dalla propria busta paga e restituire allo Stato. Secondo la nota stampa diffusa al termine, docenti, personale educativo ed Ata troveranno nella busta paga la stessa somma che percepivano lo scorso anno poiché verrà mantenuto il trattamento economico corrisposto nell’anno 2013.

Questo il comunicato del Governo:

“Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Presidente, Enrico Letta, e dei ministri dell’Istruzione università e ricerca, Maria Chiara Carrozza, dell’Economia e Finanze, Fabrizio Saccomanni, e della Pubblica amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D’Alia, un decreto legge in materia di retribuzioni per il personale della Scuola che demanda ad un’apposita Sessione negoziale avviata dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il riconoscimento dell’anno 2012 ai fini della progressione stipendiale del personale della Scuola (docente, educativo ed ATA). Nelle more della conclusione della sessione al personale interessato verrà mantenuto il trattamento economico corrisposto nell’anno 2013. La procedura negoziale per il recupero dei mancati scatti è stata già utilizzata per gli anni precedenti al 2012 e viene finanziata con risparmi e risorse rinvenienti dal settore scolastico senza alcun onere aggiuntivo per il bilancio dello Stato. Il decreto prevede altresì, come già annunciato, che non venga comunque effettuata alcuna azione di recupero delle somme attribuite al personale della Scuola per progressioni stipendiali nell’anno 2013. Viene inoltre prevista, per l’anno 2014, la non applicazione al personale della Scuola, con riferimento alle progressioni stipendiali correlate all’anzianità di servizio, del limite ai trattamenti economici individuali introdotto dall’art. 9, comma 1, del decreto legge n. 78 del 2010, nella considerazione che, a legislazione vigente, la predetta annualità per il comparto scuola è già utile ai fini delle progressioni stipendiali”.

 

Redazione

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