Decreto Sblocca Italia contiene rilevanti novità relative ai servizi pubblici locali, in particolare per quanto riguarda il servizio idrico integrato.
Le nuove norme per la gestione delle risorse idriche vanno a modificare ed integrare il Codice dell’Ambiente (d. Lgs. 152/06) non solo per accelerare gli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico e l’adeguamento del sistema di fognatura e depurazione, ma anche al fine di migliorare gli assetti istituzionali, organizzativi e gestionali del settore.
Questi alcuni punti chiave introdotti dal Decreto per il settore idrico:
- la partecipazione obbligatoria degli enti locali agli enti d’ambito;
- la delimitazione degli ambiti territoriali ottimali deve perseguire, tra gli altri, il principio dell’unicità della gestione;
- il Presidente della Regione esercita i poteri sostituitivi in caso di inadempienza degli enti di governo d’ambito nell’organizzazione del servizio; se la Regione non provvede l’Autorità per l’energia elettrica e il gas segnala l’inadempienza al Presidente del Consiglio dei Ministri per i provvedimenti di propria competenza;
- le convenzioni tipo tra l’ente di governo e il gestore, predisposte dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, devono prevedere un affidamento della durata massima di 30 anni, l’obbligo di raggiungimento dell’equilibrio economico, la disciplina relativa al subentro;
- entro un anno gli enti di governo dovranno provvedere, per ciascun ambito territoriale, all’affidamento del servizio ad un gestore unico con la conseguente decadenza degli affidamenti non conformi;
- è istituito un apposito Fondo destinato al finanziamento degli interventi relativi alla fognatura e depurazione, che prevede la riprogrammazione delle risorse della delibera CIPE 60/2012 non impegnate con obbligazioni giuridicamente vincolanti e che subordina l’accesso al Fondo all’avvenuto affidamento del servizio al gestore unico.
E’ prevista, inoltre, una dettagliata disciplina transitoria che regola l’organizzazione del servizio in attesa di giungere alla gestione unica d’ambito.
Per il settore rifiuti, si stabilisce che il Presidente del Consiglio, entro 3 mesi dal Decreto, individui quegli impianti di recupero di energia e di smaltimento dei rifiuti urbani e speciali, esistenti o da realizzare, che concorrono allo sviluppo della raccolta differenziata e al riciclaggio e contribuiscano alla diminuzione del fabbisogno di discariche. Tali impianti sono considerati infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale ed i relativi tempi per autorizzazioni e procedure sono ridotti rispetto a quelli in vigore. Ad esempio, la norma prevede il dimezzamento dei termini per le procedure di esproprio e di valutazione dell’impatto ambientale.
Unica novità nel settore dei trasporti è relativa alla possibilità per la Regione Calabria, al fine di consentire la rimozione dello squilibrio finanziario del bilancio regionale dovuto agli oneri dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale, di utilizzare le risorse ad essa assegnate a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione ( programmazione 2007-2013) nel limite massimo di 40 milioni di euro per il 2014 e 20 milioni per il 2015. L’utilizzo di tali fondi è condizionato, però, all’implementazione da parte della Regione delle misure di riduzione dei costi previste all’art 16 bis. del D. Lgs. 95/2012. ò
La stessa norma prevede, inoltre l’impossibilità di intraprendere e proseguire azioni esecutive nei confronti delle società ferroviarie regionali della Campania fino al 31 dicembre 2015, al fine di completare il piano di riorganizzazione ed efficientemente del servizio (Proroga Commissariamento).
Fonte: http://www.spl.invitalia.it/site/spl/home/news/articolo6010058.html