A sorpresa, la legge di Stabilità 2015 non affronta il problema degli esodati, dei lavoratori precoci e dei quota 96 delle scuole.
Riguardo le pensioni sono previste poche norme con cui è stato statuito un’aumento della tassazione sui fondi pensione che passa dall’11,5% al 20%, mentre quella delle casse di previdenza dal 20 al 26%.
La norma sicuramente più discussa in ambito pensionistico è stata l’art. 26 che prevede che il pagamento degli assegni e prestazioni previdenziali e indennità di accompagnamento, venga effettuato il 10 di ogni mese:
art. 26 comma 3 “A decorrere dal 1°gennaio 2015, al fine di razionalizzare ed uniformare le procedure ed i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sono poste in pagamento il giorno 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico pagamento, ove non esistano cause ostative, nei confronti dei beneficiari di più trattamenti.”
L’obiettivo è quello di razionalizzare ed uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni ottenendo così un risparmio nelle commissioni bancarie.
Delusi i lavorati che attendono di essere inseriti nel sistema pensionistico. La legge di Stabilità nulla infatti prevede per esodati, lavoratori precoci e quota 96 della scuola. Il governo sembra ha deciso quindi di rimandare i problemi dei lavoratori più disagiati al 2015.