A poco meno di due settimane dalla lettura delle conclusioni dell’Avvocato Generale nel giudizio, inerente al contributo unificato, instaurato dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea, cui ha preso parte anche l’avv. Carmelo Giurdanella, in veste di rappresentante dell’associazione di consumatori “Cittadini Europei”, si chiude con un’altra fumata nera l’ennesimo tentativo di portare la questione relativa alla legittimità di tale contributo dinanzi alla Corte costituzionale.
In particolare, la Corte, con ordinanza n. 61 del 16 aprile 2015, ha dichiarato estinti i processi relativi alla questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 25, lettera b), numero 4), e 28, della legge n. 228 del 2012, i quali hanno aumentato l’importo del contributo unificato dovuto per determinate tipologie di controversie dinanzi al giudice amministrativo, stabilendo che il maggior gettito conseguente da questi aumenti è versato all’entrata del bilancio statale per essere destinato alla realizzazione di interventi urgenti in materia di giustizia amministrativa.
L’estinzione consegue alla rinuncia delle ricorrenti, in ottemperanza ad un accordo intervenuto il 15 ottobre 2014 tra esse – le Province autonome di Trento e di Bolzano ed il Governo – resistente nel giudizio in oggetto -, in cui le prime si sono impegnate a ritirare i ricorsi promossi contro lo Stato innanzi alle diverse giurisdizioni relativi alle impugnative di leggi o di atti consequenziali in materia di finanza pubblica.
Una rinuncia ovviamente accettata con entusiasmo dal Consiglio dei Ministri e che, nondimeno, suscita una serie di perplessità ed evidenzia un palese nervosismo del Governo, il quale sembra aver avuto fretta di chiudere la questione per timore di un’eventuale pronuncia della Corte costituzionale. Timore giustificato anche dalle perplessità che, dai giudici comunitari, sono state sollevate sull’istituto del contributo unificato.
Rimane, dunque, ancora aperta, almeno in campo nazionale, la questione, mentre si attende che il 30 aprile le conclusioni dell’Avvocato Generale possano finalmente dare risposta ai dubbi che, da più parti, sono stati sollevati sulla normativa nazionale che ha introdotto il contributo unificato, in particolare in relazione agli appalti, per i quali esso assume caratteri di non trascurabile onerosità.