In origine era l’AIPA (l’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione). Poi venne il CNIPA, quindi DigitPA e, adesso, l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID).
E le risorse umane? Di esse si occupa, da ultimo, il DPCM del 9 gennaio 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 aprile.
Il decreto ha appunto ad oggetto la determinazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali dell’Agenzia per l’Italia digitale, istituita con D.L. 83/2012, in seno alla quale sono state accorpate le funzioni esercitate in precedenza dalle altre precedenti strutture.
Ai sensi dell’art.1 di tale decreto la dotazione organica dell’agenzia è determinata nel numero di 130 unità.
Il personale trasferito, ai sensi dell’art. 22, comma 3 del DL 83/2012, è inquadrato nel ruolo organico dell’agenzia, nell’ambito dei contingenti fissati nella Tabella A, allegata al decreto, che indica la dotazione organica del personale.
Per quanto concerne l’inquadramento previdenziale, nonché il trattamento economico fondamentale ed accessorio, il decreto, all’art.2, comma 4, richiamando quanto stabilito dal D.L. 83/2012 all’art. 22, comma 6, sancisce il mantenimento di quello di provenienza, limitatamente alle voci fisse e continuative.
Si specifica però che, nell’ipotesi in cui il trattamento risulti più elevato rispetto a quello del comparto Ministeri, “il personale percepisce, per la differenza un assegno ad personam, riassorbibile con i successivi miglioramenti economici”.
In merito al contratto collettivo applicabile al personale, l’art. 4, comma 1 statuisce che nelle more delle definizione dei comparti di contrattazione, al personale dell’agenzia si applicherà il CCNL del personale del comparto Ministeri.
Con esclusivo riferimento al personale trasferito, appartenente a comparti di contrattazione collettiva nazionale diversi da quello del comparto Ministeri, si sancisce l’inquadramento nel ruolo organico dell’agenzia secondo quanto previsto dalla tabella di corrispondenza (Tabella B), che costituisce parte integrante del decreto.