Il Regolamento sulle specializzazioni è entrato in vigore lo scorso 14 novembre e già “vanta” diverse impugnazioni presso il Tar Lazio.
A fine settembre era stata l’ANF (Associazione Nazionale Forense) a rendere noto, attraverso un comunicato stampa sul proprio sito, di voler impugnare il regolamento n° 144 del 12 agosto 2015 del Ministero della Giustizia: “il regolamento per il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista presenta evidenti profili di illegittimità, dunque non possiamo che impugnarlo di fronte al Tar del Lazio. ANF non é stata mai contraria, e non lo é tuttora, alle specializzazioni, ma, per come l’idea della “specializzazione” dell’avvocato è stata realizzata, il regolamento ministeriale presenta troppe criticità, addirittura ulteriori rispetto a quelle già evidenziate nel corso dell’iter amministrativo di formazione del provvedimento”.
L’Anf, rendeva noto inoltre di aver portato invano all’attenzione della politica, delle istituzioni forensi e del Ministero della Giustizia con due mozioni (di cui una a firma ANF) approvate dalla massima assise dell’Avvocatura, le criticità del Regolamento. “Percorso esclusivamente teorico e culturale”, “diversità di trattamento ed disvalore dell’effettiva esperienza professionale rispetto all’attività di frequenza di corsi normativi“; “generica specializzazione in diritto penale“, “numero molto alto di titoli specialisti nell’ambito del diritto civile” , queste alcune delle perplessità che hanno spinto l’Anf a proporre l’impugnazione al Tar Lazio.
Il 13 novembre anche l’OUA (Organismo Unitario dell’Avvocatura italiana), ha proposto impugnazione al Tar Lazio. L’organismo, oltre alle criticità già espresse dall’ANF, contesta che regolamento sia stato presentato dopo la scadenza del termine concesso dalla legge delega per emanarlo.
Infine il 16 novembre è stata depositata al Tar Lazio l’impugnazione anche da parte di ANAI “Associazione nazionale avvocati italiani”, che ritiene il regolamento ministeriale fortemente discriminatorio per i professionisti che vivono e operano in realtà del paese economicamente difficili, e penalizzante per i giovani avvocati, al pari del regolamento già annullato sulle elezioni forensi.
Non resta che attendere la decisione del Tar Lazio.