La giunta regionale siciliana ha “approvato all’unanimità” il 21 dicembre scorso la finanziaria 2016.
Tra le misure, ha suscitato clamore l’articolo della Finanziaria che obbliga tutti gli enti regionali o comunque “sovvenzionati, sottoposti a tutela o anche a sola vigilanza della Regione” ad affidarsi, nei giudizi di fronte alle “autorità giudiziarie, i collegi arbitrali, le giurisdizioni amministratie e speciali” all’Avvocatura dello Stato.
Questa disposizione, qualora venisse confermata in sede di approvazione definitiva della manovra, metterebbe fine agli incarichi legali presso gli enti.
Altra disposizione di rilievo è quella che riguarda i 22.000 precari dei Comuni.
Per i comuni che stabilizzeranno i precari, la regione verserà una somma pari all’80% del costo di ogni precario. I comuni che invece non assumeranno, pur avendone la possibilità, verrà applicata una riduzione del contributo pari al 30% per ogni anni di ritardo nell’assunzione.
Inoltre riguardo i costi della politica, viene anticipata all’entrata in vigore della suddetta finanziaria la norma che prevede l’equiparazione delle indennità di ufficio e dei gettoni di presenza dei consigli comunali siciliani a quelli degli altri comuni italiani. I gettoni di presenza dei consiglieri non potranno superare il 25 per cento dell’indennità riconosciuta al primo cittadino. La disposizione che era stata approvata dall’ars prevedeva l’entrata in vigore al rinnovo dei consigli.
Infine prevista una “mini-Tabella H” con i contributi destinati a enti e associazioni per un totale di 30 milioni di euro.