È fissata per domani l’udienza davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa, che dovrà pronunciarsi sulla questione MUOS, integrando la sentenza non definitiva pubblicata lo scorso 3 settembre.
Si è costituito nel giudizio anche il Comune di Ragusa, rappresentato e difeso, oltre che dall’Avvocatura Comunale, dall’Avv. Carmelo Giurdanella.
Nell’ultima sentenza depositata il CGA aveva ritenuto non sufficiente l’istruttoria relativa agli effetti dell’impianto MUOS sulla salute umana e sull’ambiente e aveva demandato ad un Collegio di verificazione, appositamente costituito, l’approfondimento, in primo luogo, degli effetti delle emissioni elettromagnetiche (specificamente in cumulo con gli impianti di radiotrasmissione già esistenti sul territorio siciliano) sulla salute umana, in secondo luogo della conformità delle emissioni alla normativa vigente in materia di tutela ambientale e, in terzo luogo, degli effetti dell’influenza di tali emissioni sul traffico aereo civile.
I verificatori hanno depositato da pochi giorni la loro relazione, quindi nell’imminenza dell’udienza di domani, avendo goduto della concessione di una proroga del termine di deposito della relazione stessa, ma avendo ad ogni buon conto oltrepassato i termini loro concessi.
Il problema che si pone è quello di garantire alle parti la possibilità di presentare le proprie osservazioni e le loro difese. Infatti, è diritto delle parti articolare i propri mezzi difensivi, depositare memorie difensive che reagiscano alle osservazioni del Collegio, stanti i pareri che ciascuna parte ha diritto di richiedere ai propri consulenti tecnici.
Nel caso Muos, invece, l’intervallo di tempo tra il deposito della relazione di verificazione e l’udienza di domani è di appena 3 giorni lavorativi. Ciò limita fortemente le esigenze di contraddittorio che, soprattutto in occasione di decisioni di una così ampia portata, e con conseguenze così importanti sulla salute umana e sull’ambiente, si manifestano in maniera ancora più evidente.
È per questo che l’Avv. Giurdanella si assocerà all’istanza di rinvio espressa dal legale del Comune di Niscemi, avendo tra l’altro già aderito alla richiesta di modifica del Collegio di verificazione, sulla cui composizione sono stati sollevati numerosi dubbi di imparzialità, dal momento che esso risulta costituito da 5 verificatori, di cui tre individuati in altrettanti Ministri, ciò che mal si concilia con la circostanza che una delle parti in causa sia il Ministero della Difesa.