È prevista per il prossimo 14 aprile l’udienza conclusiva del Giudizio MUOS; la data è stata fissata dall’ordinanza emessa dal Consiglio lo scorso 26 febbraio, a seguito dell’udienza in cui i difensori delle parti – tra cui l’avvocato Carmelo Giurdanella per il Comune di Ragusa – avevano sollevato le numerose carenze della Relazione, sia da un punto di vista contenutistico che sotto il profilo formale.
Il CGA aveva, in quella sede, ordinato che venisse integrata la relazione già depositata dal Collegio di verificazione, effettuando la misurazione delle emissioni prodotte dall’impianto in funzione.
Le misurazioni sono state effettuate nei giorni 9, 10 e 11 marzo, e successivamente è stata presentata la relazione integrativa del Collegio, che nella sostanza non ha fatto che confermare quanto già contenuto nella prima versione della Relazione.
Il Ministero della Difesa, infatti, ha depositato una memoria nella quale ha condiviso in toto le conclusioni del Collegio; di tenore avverso, invece, le memorie presentate dalle altre parti costituite nel giudizio, basate principalmente sulle relazioni dei propri consulenti di parte. Sono state rilevate numerose carenze nel metodo di misurazione adottato, che non ha garantito né l’attivazione alla massima potenza, né tanto meno la completezza delle valutazioni relative all’incidenza del MUOS sulla salute umana e sul traffico aereo civile.
Ricordiamo, inoltre, che lo scorso 10 marzo 2016 è stata depositata la sentenza della Cassazione Penale che ha rigettato integralmente il ricorso proposto dal Ministero della Difesa, confermando il sequestro preventivo delle infrastrutture militari costituenti il MUOS. Questo, sulla base della “macroscopica illegittimità degli atti autorizzativi del MUOS” e della violazione della normativa di tutela ambientale, paesaggistica, di tutela delle aeree SIC e dei vincoli di inedificabilità vigenti nella Sughereta di Niscemi. La Cassazione penale ha affermato il principio per cui “l’ambiente non costituisce solo un valore estetico da salvaguardare nella sua staticità, ma luogo nel quale l’uomo esprime la propria personalità individuale e sociale senza pregiudizio per la salute elevata a diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività”.