Il Consiglio dei ministri, riunitosi martedì 30 agosto 2016, ha approvato un decreto legge contenente misure urgenti per la definizione del contenzioso pendente dinanzi alla Corte di Cassazione, per garantire l’efficienza degli uffici giudiziari mediante interventi di carattere organizzativo e per l’attuazione del PAT (processo amministrativo telematico).
In particolare, relativamente al processo amministrativo telematico, dal comunicato stampa della riunione n. 127 del Consiglio dei Ministri, si legge che, con riferimento all’avvio – previsto per il 1° gennaio 2017 – del PAT e per semplificarne l’operatività, sono state introdotte misure atte ad armonizzare gli strumenti del processo amministrativo telematico con il codice dell’amministrazione digitale (domicilio digitale, estensione agli avvocati difensori della attestazione dell’efficacia probatoria delle copia per immagine di documenti cartacei), nonché ad estendere l’utilizzo delle modalità di deposito degli atti anche per i soggetti non dotati di posta elettronica certificata (modalità upload).
La strategicità dell’entrata a regime del processo amministrativo telematico richiede una pianificazione di investimenti in risorse professionali con competenze adeguate, fondamentali per favorire i processi di cambiamento nel settore giustizia.
In tal senso il provvedimento garantisce l’attuazione del programma di digitalizzazione degli uffici giudiziari mediante l’assunzione di 53 unità di personale a tempo indeterminato con competenze specialistiche (tre dirigenti tecnici, trenta funzionari informatici, venti assistenti informatici).
Com’è noto, il D.L. n. 117 del 30/6/2016 ha previsto un ulteriore prolungamento fino al 31 dicembre 2016 del periodo di sperimentazione, che consenta di meglio testare le criticità del funzionamento del processo amministrativo telematico, assicurandone un avvio ordinato e funzionale.