Approvata definitivamente il 18 dicembre 2018 il disegno di legge anti-corruzione, promosso dal Governo come “spazza-corrotti”, contenenti misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione.
Il nome ufficiale della legge è “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici”
La prescrizione sospesa dalla sentenza di primo grado
La novità più importante del provvedimento è in materia di prescrizione, che viene sospesa dopo la sentenza di primo grado, in caso di condanna o assoluzione.
Attraverso la modifica degli artt. 158, 159 e 160 del Codice Penale, la legge sospende poi il corso della prescrizione dalla data di pronuncia della sentenza di primo grado (sia di condanna che di assoluzione) o dal decreto di condanna, fino alla data di esecutività della sentenza che definisce il giudizio o alla data di irrevocabilità del citato decreto.
La riforma della prescrizione entrerà in vigore dal 1 gennaio 2020
La c.d. Daspo per corrotti e corruttori
Si introduce la misura del c.d. DASPO a vita per corrotti e corruttori, ovvero l’incapacità a vita di contrattare con la pubblica amministrazione (per i soggetti privati, in particolare per gli imprenditori) e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per i pubblici ufficiali.
In particolare viene modificato l’art. 32 quater del Codice Penale, stabilendo dei reati contro la P.A. nei quali alla condanna consegue l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
Le altre misure della Legge Anticorruzione
- innalzamento delle pene per i reati di corruzione per l’esercizio della funzione;
- possibilità di utilizzare anche per i reati di corruzione la figura dell’Agente sotto copertura;
- introduzione di sconti di pena e di una speciale clausola di non punibilità per chi denuncia volontariamente e fornisce indicazioni utili per assicurare la prova del reato e individuare eventuali responsabili;
- viene eliminata la possibilità di restare anonimi per chi fa donazioni a partiti, fondazioni o altri organismi politici: ogni donazione superiore ai 500 euro dovrà essere trasparente, con pubblicazione del nome del donatore.