Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2019 – 2021

Il Ministro della P.A. e l’Agenzia per l’Italia Digitale hanno approvato il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione per il triennio 2019 – 2021, che indica le linee di azione per promuovere la trasformazione digitale del settore pubblico e del Paese.

Il Piano Triennale Per L’Informatica nella P.A. 2019 – 2021 serve a concretizzare le disposizioni del Codice dell’Amministrazione Digitale.  Il CAD stabilisce che le pubbliche amministrazioni si debbano organizzare utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la realizzazione degli obiettivi di efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza, semplificazione e partecipazione, nel rispetto dei principi di uguaglianza e di non discriminazione, per l’effettivo riconoscimento dei diritti digitali dei cittadini e delle imprese.

Nelle intenzione dei promotori, il Piano:

  • sostiene il percorso inclusivo di crescita digitale delle PA centrali e locali con un maggiore coinvolgimento della figura del Responsabile per la transizione al digitale;
  • definisce i principi architetturali fondamentali, le regole di interoperabilità delle infrastrutture nazionali e il modello di cooperazione fra ecosistemi e piattaforme;
  • facilita il rapporto tra le PA e il mercato, coinvolgendo anche i soggetti privati nello sviluppo di servizi integrati ed interoperabili;
  • introduce una nuova chiave di lettura delle iniziative di trasformazione digitale che individua le aree di intervento e l’impatto sugli interlocutori e gli attori principali del percorso: i cittadini, le imprese e le PA.

I Principi fondamentali della strategia della trasformazione digitale della PA

La strategia della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione (PA) contenuta nel Piano Triennale, riprende Piano di azione europeo sull’eGovernment, in riferimento al quale gli Stati membri sono impegnati a definire le proprie politiche interne sulla base dei seguenti principi:

  • digital by default, ovvero “digitale per definizione”: le pubbliche amministrazioni devono fornire servizi digitali come opzione predefinita;
  • once only: le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite;
  • digital identity only, le PA devono condurre azioni propedeutiche all’adozione di sistemi generalizzati di identità digitale (le PA italiane devono adottare SPID);
  • cloud first: le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto, e/o di sviluppo di nuovi servizi, in via prioritaria devono valutare l’adozione del paradigma cloud prima di qualsiasi altra tecnologia, tenendo conto della necessità di prevenire il rischio di lock-in. Dovranno altresì valutare il ricorso al cloud di tipo pubblico, privato o ibrido in relazione alla natura dei dati trattati e ai relativi requisiti di confidenzialità
  • inclusività e accessibilità dei servizi: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano per definizione inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone, ad esempio degli anziani e delle persone con disabilità.
  • Inclusività territoriale: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano inclusivi anche per le minoranze linguistiche presenti sul territorio nazionale;
  • apertura e trasparenza dei dati e dei processi amministrativi;
  • transfrontaliero per definizione: le pubbliche amministrazioni devono rendere disponibili a livello transfrontaliero i servizi pubblici digitali rilevanti;
  • interoperabile per definizione: i servizi pubblici devono essere progettati in modo da funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico;
  • fiducia e sicurezza: sin dalla fase di progettazione devono essere integrati i profili relativi alla protezione dei dati personali, alla tutela della vita privata e alla sicurezza informatica.

Le novità più importanti previste nel Piano

Le principali novità del Piano Triennale 2019-2021, in particolare rispetto alla strategia del triennio 2017-2019, riguardano:

  • un maggiore risalto al ruolo delle amministrazioni territoriali, che saranno accompagnate nel loro percorso di trasformazione digitale, attraverso la condivisione di strategie e piani operativi, ma anche di buone pratiche già adottate che aiutino a colmare rapidamente il divario digitale tra i diversi territori del Paese;
  • il recepimento delle ultime modifiche introdotte del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) e delle recenti direttive e regolamenti europei sull’innovazione digitale;
  • il rafforzamento del paradigma Cloud della PA con l’applicazione del principio cloud first;
  • la definizione di modelli e strumenti per l’innovazione per la PA con un’attenzione ai temi dell’open innovation e al paradigma smart landscape;
  • l’accompagnamento concreto delle PA nel loro percorso di trasformazione digitale, condividendo strategie e piani operativi e facendo emergere le buone pratiche;
  • il rafforzamento del tema delle competenze manageriali e digitali all’interno delle pubbliche amministrazioni attraverso iniziative concrete di sensibilizzazione e di formazione;
  • l’adozione di una nuova chiave di lettura delle Linee d’azione, che individua le aree di intervento e l’impatto su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, nel breve, medio e lungo periodo.

Risorse per imprese, cittadini e operatori pubblico

Il piano è disponibile sul sito Piano Triennale dal quale è possibile navigare tra i diversi capitoli e consultare le domande frequenti.

È anche disponibile sul sito istituzionale di AGID, corredato da una guida dinamica, che sarà costantemente aggiornata per fornire una visione sempre più fruibile delle azioni e degli obiettivi secondo tre dimensioni: PA, imprese e cittadini

Redazione

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