Funzionerà o no il nuovo sistema per il filtraggio dei contenuti dei siti web messo appunto dalla cordata angloamericana Internet Content Rating Association (ICRA)?
La domanda è lecita, poiche sinora nessun filtro pensato per tenere i minori lontani da immagini pornografiche e contenuti violenti ha funzionato come previsto.
Ma cosa c’è di nuovo in questo sistema su cui ICRA ha lavorato diversi anni?
Innanzitutto il sistema di filtraggio si basa sull’adesione volontaria dei siti web al sistema, che possono inserire un tag all’interno delle pagine HTML, che conferisce loro la giusta collocazione nella classificazione ICRA.
ICRA vuole infatti da un lato proteggere i minori da contenuti volgari o ciolenti. Dall’altro vuole garantire la libertà di espressione tipica del web.
Ma punto ancora più importante è che ICRA non è un sistema commericale, bensì gratuito che trae i fondi da finanziamenti governativi e privati americani ed europei.
In Italia, Tiscali ha subito aderito al sistema e doterà i siti ospitati dai suoi server della classificazione ICRA e a tutti i suoi utenti verrà proposta l’opzione di filtraggio ICRA come "complemento del browser di navigazione".