La Commissione 1a Affari Costituzionali del Senato, ha iniziato, nel corso della sua seduta n. 228 di martedì 21 gennaio 2003, l’esame del Ddl S. 1188, recante “norme in materia di pluralismo informatico e sulla adozione e diffusione del software libero nella pubblica amministrazione”. E’ intervenuto ai lavori anche il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca.
Il relatore MALAN ha ricordato che il disegno di legge è motivato dall’esigenza di correggere l’attuale situazione di sostanziale monopolio da parte del sistema operativo informatico di una sola azienda negli apparati di tutti gli utenti, comprese le amministrazioni pubbliche.
Di qui l’opportunità di favorire il ricorso ai sistemi operativi liberi, che consento all’utente la disponibilità del “codice sorgente”. Gli obiettivi sono, da un lato, la prevenzione del rischio di intrusioni estranee nei dati sensibili degli utenti, in particolare delle pubbliche amministrazioni; dall’altro, i vantaggi economici derivabili dai risparmi di acquisto e di gestione dei software proprietari. Ed infatti, il disegno di legge, nel suo contenuto, sviluppa tali principi ispiratori: esso prevede, all’articolo 1, comma 3, l’esenzione dalle sanzioni inerenti alla violazione di diritti d’autore e diritti connessi per la cessione di un software libero.
Il relatore, comunque, dubita dell’utilità di una opzione obbligata, che limiterebbe le facoltà di scelta delle amministrazioni pubbliche e potrebbe determinare effetti opposti a quelli perseguiti. Pertanto, considera opportuna una soluzione pratica, che non escluda pregiudizialmente alcuna scelta, ma ne rimetta la determinazione a valutazioni empiriche, di natura tecnica ed economica.
Il ministro STANCA, dopo aver espresso il suo vivo apprezzamento per l’interesse dimostrato dai proponenti del disegno di legge e dalla Commissione per un tema così importante come l’efficienza amministrativa nell’uso dei mezzi informatici, ha riaffermato la validità del principio del pluralismo informatico posto alla base del disegno di legge, ritenendo tuttavia preferibile una opzione aperta ad ogni sistema operativo, in quanto, allo stato attuale, non vi sono evidenze per una convenienza, nè economica nè tecnica, dei sistemi operativi liberi su quelli commerciali. Condivide, in definitiva, le finalità del disegno di legge, ma dissente da alcune soluzioni da esso proposte in quanto irrigidirebbero la normativa in modo non utile, auspicando una normativa fondata sul criterio della libertà di scelta.
Il ministro ha, poi, ricordato che la Commissione per l’Open Source nella P.A. da lui istituita concluderà i suoi lavori tra breve e le sue conclusioni saranno senz’altro molto utili per trattare l’argomento con piena cognizione di causa.
Egli ritiene opportuno, inoltre, intervenire positivamente per favorire il riuso del software nelle pubbliche amministrazioni, specie in quelle locali.
Il senatore CORTIANA, primo firmatario del ddl, precisando che la proposta non è motivata da alcun pregiudizio di natura ideologica, ma solo dallo scopo di favorire e promuovere il pluralismo informatico. D’altra parte, ha ricordato Cortiana, la stessa Microsoft avverte l’entità del problema, avendo realizzato un progetto finalizzato a mettere a disposizione di alcuni utenti il “codice sorgente”. In ogni caso, nella questione in esame è coinvolto direttamente il tema della proprietà delle conoscenze nella società dell’informazione, che non dovrebbe essere limitata né da vincoli commerciali né da ostacoli tecnici.
Dimostrandosi disponibile a rivedere le soluzioni normative indicate nel disegno di legge nell’intento di perseguire il pluralismo informatico, il Senatore rimane comunque inamovibile su un punto: occorre rimuovere la rendita di posizione acquisita da taluni operatori, abbattendo le barriere all’ingresso di altri competitori e contrastando i fenomeni di asservimento degli utenti.
La seduta si è chiusa con l’intento comune di attendere le conclusioni, ormai prossime, dei lavori della commissione di esperti nominata dal ministro Stanca.
Sul sito del Senato il resoconto ufficiale della seduta.