La neonata associazione per la tutela degli utenti della società dell’informazione, Cittadini Europei, ha deciso di intraprendere una campagna volta ad accertare le modalità con le quali, in occasione delle ultime elezioni europee, sono stati selezionati i milioni di cittadini italiani che hanno ricevuto per posta opuscoli di propaganda politica.
L’iniziativa è di per sé lecita, alla stregua di quanto disposto dal Garante per la protezione dei dati personali con provvedimento del 12 febbraio 2004 sul presupposto che a fini di propaganda elettorale vengano utilizzati esclusivamente dati provenienti da pubblici registri quali, ad esempio, le liste elettorali.
Cittadini Europei si chiede, però, se i dati così ottenuti siano stati elaborati con tecniche di data matching ossia tecniche volte ad un trattamento incrociato di dati tutti provenienti da elenchi pubblici. In particolare l’associazione ritiene che questa pratica possa minacciare gravemente la privacy dei cittadini, sottoposti ad una sorta di schedatura elettronica per finalità di natura politica.
Cittadini Europei invita, quindi, tutti coloro che abbiano ricevuto materiale di propagandistico per posta a richiedere al movimento politico autore della missiva di essere informato circa la natura dei dati trattati per fini elettorali ed, eventualmente ad opporsi – anche in relazione a successive consultazioni elettorali – ad ogni operazione di trattamento posta in essere dal predetto soggetto.
A tal fine l’associazione ha messo a disposizione nel suo sito internet i moduli da inviare ai movimenti politici detentori dei dati personali ed il testo della comunicazione per il Garante per i dati personali affinché adotti ogni idonea misura a tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini europei.
Secondo Cittadini Europei “la società dell’informazione pone a disposizione di ogni cittadino europeo risorse e strumenti nuovi ed efficaci per far sentire la propria voce e partecipare attivamente alla vita democratica del Paese, chiedendo ed esigendo il rispetto dei propri diritti ed interessi ed attivandosi quando questi ultimi siano violati o semplicemente esposti al rischio di essere lesi o trascurati”.
15/06/2004