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2005: inizia la seconda
fase
della digitalizzazione della P.A.
“Gli anni 2001-2004
hanno rappresentato la prima fase della digitalizzazione della P.A., nella
quale l’impegno del Governo e delle
amministrazioni è stato rivolto, soprattutto, al riorientamento ai
servizi , allo sviluppo delle infrastrutture di base, alla diffusione di
competenze
informatiche e di una crescente familiarità con gli strumenti informatici
tra i dipendenti e, nel periodo più recente, all’ attivazione
di siti web come canali di informazione ed in alcuni casi di erogazione di
servizi on line agli utenti. In questa fase si è, quindi, pervenuti
ad una maggiore diffusione, negli uffici e nei processi di lavoro, dell’uso
delle ICT (…)
Questa
prima importante fase della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione
può essere considerata conclusa. Infatti, sulla base del patrimonio
di esperienze maturate, ha preso corpo la definizione di una nuova cornice
normativa, che induce le amministrazioni a non adottare gli strumenti offerti
dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione quali “possibilità aggiuntive” dell’azione
amministrativa, ma a sostituire gli strumenti e le modalità tradizionali
di rapporto con gli utenti e di svolgimento delle attività interne.
E’ ora il momento di attivare la seconda fase, che dovrà essere
improntata alla piena valorizzazione degli investimenti già realizzati,
alla razionalizzazione del sistema nel suo complesso, alla interoperabilità tra
le amministrazioni, alla effettiva ed ampia transizione verso modalità di
erogazione dei servizi on line e, infine, al raccordo pieno tra digitalizzazione,
organizzazione, processi e servizi al pubblico.
Questo passaggio dalla
prima alla seconda fase della digitalizzazione trova la sua cornice normativa
nell’approvazione di due riforme organiche che
costituiranno la base per l’evoluzione dell’e- Government nei prossimi
anni.
La prima riforma è contenuta nel decreto legislativo sul Sistema
Pubblico di Connettività e Cooperazione, ormai vicino alla definitiva adozione
e che sostituirà, nello spirito di una visione pienamente condivisa
tra Stato, Regioni ed Enti Locali, la Rete Unitaria delle Pubbliche Amministrazioni.
Il nuovo sistema raccorderà tutte le pubbliche amministrazioni statali,
regionali e locali.
La seconda riforma è costituita
dal “Codice
dell’Amministrazione
digitale”, che darà un assetto unitario ed organico al complesso
di diritti dei cittadini e delle imprese, agli istituti giuridici ed ai doveri
delle amministrazioni in materia di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni.
La prossima approvazione del
decreto legislativo costituisce l’inizio
di una seconda fase della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni,
in quanto rende obbligatoria l’innovazione nella Pubblica Amministrazione
nel modo più naturale: da una parte dando ai cittadini il diritto
di interagire sempre, ovunque e verso qualunque amministrazione attraverso
la
rete; dall’altra, stabilendo che tutte le amministrazioni devono organizzarsi
in modo da rendere sempre e comunque disponibili tutte le informazioni in modalità digitale“.
[Lucio Stanca]
—
Link collegati:
InterLex – Amministrazione
digitale: leggiamo il Codice – di Carmelo Giurdanella e Elio Guarnaccia
09.12.04 – L’ innovazione
strutturale e il problema del coordinamento informatico stato-regioni
16.12.04 – Le
norme sul procedimento amministrativo elettronico e la loro immediata applicabilità
—
Direttiva del 4 gennaio 2005
Linee guida in materia di digitalizzazione dell’Amministrazione
IL MINISTRO PER L’INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE
VISTO l’articolo 5 della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante “Disciplina
dell’attività di
Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri”;
VISTI gli articoli 4 e 14 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni
pubbliche”;
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286,
recante il riordino e potenziamento dei meccanismi di monitoraggio e valutazione
dei costi, dei
rendimenti e dei risultati dell’attività delle pubbliche amministrazioni
e, in particolare, l’articolo 8 concernente la direttiva generale annuale dei Ministri sull’attività amministrativa
e sulla gestione;
VISTI i contratti collettivi nazionali di lavoro del
personale del comparto dirigenza – area I, sottoscritti il 5 aprile 2001
e, in particolare, l’articolo
35 del contratto per il quadriennio 1998-2001;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
del 9 agosto 2001, recante “delega di funzioni del Presidente del Consiglio
dei Ministri in materia di innovazione
e
tecnologie al Ministro senza portafoglio, dott. Lucio Stanca;
VISTO il documento programmatico del Ministro per l’ innovazione e
le tecnologie recante “Linee guida del Governo per lo sviluppo della
Società dell’informazione
nella legislatura” approvato dal Consiglio dei Ministri in data 13 maggio
2002;
VISTO l’articolo 29, comma 7, della legge 28 dicembre
2001, n. 448 (legge finanziaria per il 2002);
VISTO l’articolo 26 della legge 27 dicembre 2002,
n. 289 (legge finanziaria per il 2003);
CONSIDERATO l’avviso del Ministro per la funzione
pubblica, ai sensi della disposizione di reciproco raccordo, contenuta sia
nella delega di funzioni
del Presidente del Consiglio dei Ministri al Ministro Lucio Stanca, sia in
quella al Ministro Mario Baccini;
VISTA la direttiva del Ministro per l’attuazione del programma di
Governo in data 27
dicembre 2004, recante “Indirizzi per la predisposizione delle direttive
generali dei Ministri per l’attività amministrativa e la gestione”;
CONSIDERATO che la predetta direttiva prevede che i Ministri,
nel fissare le priorità politiche delle rispettive Amministrazioni, tengano conto “ai
fini della ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie, dell’obiettivo
di digitalizzazione della pubblica Amministrazione, secondo le linee guida
emanate in materia dal Ministro per l’innovazione e le tecnologie”;
E M A N A
la seguente Direttiva
PREMESSA
La presente direttiva è indirizzata a tutte le Amministrazioni dello
Stato e a tutti gli Enti pubblici sottoposti a vigilanza ministeriale. Per
le Regioni e gli Enti locali costituisce contributo alle determinazioni in
materia, nel rispetto della loro autonomia amministrativa, e sarà oggetto
di successivo atto di indirizzo ai sensi dell’articolo 29, comma 7, della
legge 23 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria per il 2002).
Può rappresentare
schema di riferimento anche per le altre amministrazioni pubbliche di cui all’articolo
1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
Le precedenti direttive e gli altri atti di indirizzo in materia di digitalizzazione,
emanati
anche in relazione a specifici settori, devono, comunque, intendersi validi
ed efficaci e costituiscono parte integrante delle seguenti disposizioni.
1. STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI DIGITALIZZAZIONE
La rilevazione sullo stato di attuazione degli obiettivi
di legislatura nella pubblica amministrazione ha evidenziato il raggiungimento
di significativi
risultati. Permangono, peraltro, disomogeneità tra le diverse amministrazioni.
In particolare si segnalano di seguito i principali risultati
conseguiti e le maggiori criticità da affrontare:
a) circa il 50% dei servizi prioritari sono disponibili
on-line, altri sono disponibili solo parzialmente. Per quelli rispetto ai
quali si registrano criticità le
Amministrazioni dovranno effettuare un’analisi puntuale dei motivi di
ritardo, e produrre un piano al fine di accelerarne la realizzazione. E’ in
ogni caso opportuno attivare la verifica della soddisfazione dell’utente;
b) sono state distribuite oltre 1,6 milioni di carte
di firma digitale. Il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione
(CNIPA) ha distribuito oltre
23.000 smart card ad altrettanti funzionari pubblici, con le quali vengono
firmati digitalmente ogni giorno circa 3.000 mandati di pagamento. E’ necessario
rivedere le procedure amministrative al fine di estendere rapidamente l’utilizzo
della firma digitale;
c) l’utilizzo della posta elettronica è sensibilmente aumentato
nelle comunicazioni interne alla Pubblica Amministrazione. Poiché il
completamento dell’Indice
PA (elenco di tutti gli uffici pubblici con casella di posta elettronica a
disposizione del pubblico), attualmente in corso di predisposizione ad opera
del CNIPA, costituirà certamente
un incentivo all’uso di tale strumento, si invitano le Amministrazioni
che non abbiano ancora ottemperato all’invio dei dati ad attivarsi in
tal senso con la massima urgenza garantendo, altresì, il tempestivo
e costante aggiornamento dei dati stessi;
d) sempre nel settore della posta elettronica, va segnalato
che molte amministrazioni hanno avviato iniziative per accrescere l’efficienza
e ridurre i costi di proprie attività sostituendo ad operazioni materiali
il ricorso a comunicazioni elettroniche.
In questo ambito si colloca anche l’iniziativa denominata
@P@3, finalizzata a cofinanziare specifici progetti delle Amministrazioni.
E’ allo studio
la possibilità di
rilanciare il progetto per ulteriori iniziative di razionalizzazione e risparmi;
e) attualmente 25 milioni di impegni e mandati di pagamento
sono on line. Nel corso del 2004 si è, infatti, esteso l’uso del Sicoge a quasi
tutte le amministrazioni centrali (coprendo quasi il 100% dei capitoli di spesa
delle stesse). Inoltre è stata automatizzata anche la gestione degli
ordini di accreditamento che, a partire da giugno, comporta la gestione telematica
di circa 175 mila ordini di accreditamento annuali;
occorre però ancora estendere tali sistemi alle contabilità speciali;
f) le competenze informatiche acquisite dal personale pubblico sono molto
diffuse; i dati sulla formazione a distanza (e-learning) indicano una crescita
superiore
al 60% sebbene permanga poco rilevante il numero delle certificazioni tipo
ECDL o equivalenti;
g) l’accesso on-line all’iter delle pratiche mostra difficoltà legate
al notevole impatto organizzativo. E’ comunque in crescita la diffusione
del protocollo informatizzato, prerequisito della trasparenza amministrativa.
Nei settori nei quali è maggiore
l’esigenza dei cittadini, ad es. fisco e previdenza, sono pienamente
operativi call center utilizzabili anche per verificare lo stato delle pratiche
e risolvere i problemi connessi. Per le Amministrazioni che non abbiano ancora
completato l’automazione della
gestione documentale e del protocollo informatico si segnala che il CNIPA propone
tale servizio in
modalità ASP 4;
h) non sono ancora presenti in tutti gli uffici i necessari strumenti di
rilevazione della soddisfazione degli utenti.
Azioni conseguenti – Piani di recupero
Ogni Amministrazione dovrà verificare al proprio
interno lo stato di attuazione degli obiettivi di legislatura, i motivi del
mancato o parziale
raggiungimento, e predisporre un Piano di recupero che ne consenta il conseguimento
nei tempi stabiliti.
Detti Piani di recupero costituiranno parte integrante
del Piano esecutivo per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) per il
2005 da trasmettere al CNIPA entro il 31 gennaio del 2005, redatto secondo
le modalità stabilite al punto
6 della direttiva del 18 dicembre 2003.
2. LA SECONDA FASE DELLA DIGITALIZZAZIONE DELLA P.A.
Gli anni 2001-2004 hanno rappresentato la prima fase
della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, nella quale l’impegno del Governo e delle
amministrazioni è stato rivolto, soprattutto, al riorientamento ai servizi
, allo sviluppo delle infrastrutture di base, alla diffusione di competenze
informatiche e di una crescente familiarità con
gli strumenti informatici tra i dipendenti e, nel periodo più recente,
all’ attivazione
di siti web come canali di informazione ed in alcuni casi di erogazione di
servizi on line agli utenti. In questa fase si è, quindi, pervenuti
ad una maggiore diffusione, negli uffici e nei processi di lavoro, dell’uso
delle ICT.
Le basi di questo importante processo di crescita sono
state consapevolmente tracciate non solo e non tanto in disposizioni legislative,
quanto – piuttosto – innescando
un circuito virtuoso “definizione di obiettivi – attuazione – controllo” nelle
amministrazioni, sostenuto anche attraverso il cofinanziamento di iniziative
di innovazione proposte dalle stesse amministrazioni, sia centrali (attraverso
deliberazioni del Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione)
che locali (programma di e-Government).
Nel frattempo, come noto, sono stati disciplinati singoli
strumenti e specifici istituti che connotano la digitalizzazione dell’Amministrazione (firma
digitale, protocollo informatico, posta elettronica certificata, Carta di identità elettronica
e Carta Nazionale dei Servizi, ecc.).
Questa prima importante fase della digitalizzazione della
Pubblica Amministrazione può essere considerata conclusa. Infatti, sulla base del patrimonio
di esperienze maturate, ha preso corpo la definizione di una nuova cornice
normativa, che induce le amministrazioni a non adottare gli strumenti offerti
dalle tecnologie dell’informazione
e della comunicazione quali “possibilità aggiuntive” dell’azione
amministrativa, ma a sostituire gli strumenti e le modalità tradizionali
di rapporto con gli utenti e di svolgimento delle attività interne.
E’ ora il momento di attivare la seconda fase, che dovrà essere
improntata alla piena valorizzazione degli investimenti già realizzati,
alla razionalizzazione del sistema nel suo complesso, alla interoperabilità tra
le amministrazioni, alla effettiva ed ampia transizione verso modalità di
erogazione dei servizi on line e, infine, al raccordo pieno tra digitalizzazione,
organizzazione, processi e servizi al pubblico.
Questo passaggio dalla prima alla seconda fase della
digitalizzazione trova la sua cornice normativa nell’approvazione di due riforme organiche che
costituiranno la base per l’evoluzione dell’e- Government nei prossimi
anni.
La prima riforma è contenuta nel decreto legislativo sul Sistema
Pubblico di Connettività e Cooperazione, ormai vicino alla definitiva
adozione e che sostituirà,
nello spirito di una visione pienamente condivisa tra Stato, Regioni ed Enti
Locali, la Rete Unitaria delle Pubbliche Amministrazioni. Il nuovo sistema
raccorderà tutte
le pubbliche amministrazioni statali, regionali e locali.
La seconda riforma è costituita dal “Codice dell’Amministrazione
digitale”, che darà un assetto unitario ed organico al complesso
di diritti dei cittadini e delle imprese, agli istituti giuridici ed ai doveri
delle amministrazioni in materia di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni.
La prossima approvazione del decreto legislativo costituisce
l’inizio
di una seconda fase della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni,
in quanto rende obbligatoria l’innovazione nella Pubblica Amministrazione
nel modo più naturale:
da una parte dando ai cittadini il diritto di interagire sempre, ovunque e
verso qualunque amministrazione attraverso la rete; dall’altra, stabilendo
che tutte le amministrazioni devono organizzarsi in modo da rendere sempre
e comunque disponibili tutte le informazioni in modalità digitale.
Nuovi principi
I decreti legislativi concernenti il Sistema Pubblico
di Connettività e
Cooperazione (SPC) e il Codice dell’Amministrazione digitale forniranno
l’adeguato supporto
normativo in materia di dematerializzazione dei documenti, di comunicazione
elettronica, di interazione a distanza, di circolarità e standardizzazione
dei dati, di multicanalità,
di accessibilità, di nuove competenze professionali.
In relazione a tali nuovi principi, le Amministrazioni
pubbliche, anche con il supporto del CNIPA, dovranno, nel corso dell’anno 2005, porre in essere
tutte le azioni di competenza per cogliere appieno le opportunità offerte
dai nuovi strumenti.
In tale contesto, sarà necessario perseguire una piena integrazione
degli interventi di digitalizzazione con le politiche di riforma delle pubbliche
amministrazioni, con specifico riferimento alla semplificazione delle procedure
e dell’organizzazione
amministrativa ed alla formazione del personale. In particolare, le amministrazioni,
nel programmare i loro interventi di digitalizzazione, dovranno segnalare al
Dipartimento della funzione pubblica ed al Ministro per l’innovazione
e le tecnologie sia le opportunità/necessità di semplificazione
dei procedimenti amministrativi e delle regolamentazioni interne, sia i
fabbisogni di nuove competenze, ai fini della adozione degli interventi conseguenti.
Settori di intervento
Le seguenti aree costituiscono settori di intervento essenziali
alla realizzazione della seconda fase della digitalizzazione. Essi richiedono
uno sforzo sinergico
da parte delle singole Amministrazioni al fine di dare esecuzione alle azioni
previste dalla normativa vigente e per la realizzazione delle quali il CNIPA
ha impegnato le proprie risorse ed avviato le necessarie attività progettuali:
Comunicazione elettronica
Nel rammentare la direttiva concernente l’impiego della posta elettronica
nelle pubbliche amministrazioni, nonché le norme relative all’utilizzo
della firma digitale, si fa presente che sono di prossima definitiva approvazione
le disposizioni necessarie per assicurare piena validità giuridica alle
comunicazioni per via elettronica, sia all’interno di ciascuna amministrazione,
sia tra amministrazioni diverse, sia, infine, tra amministrazioni, cittadini
e imprese.
Di conseguenza diviene necessario riorganizzare il lavoro
all’interno
delle amministrazioni per sviluppare l’uso degli strumenti telematici,
sostenendo minori oneri per la spedizione e l’archiviazione con notevoli
vantaggi di velocità dell’azione
amministrativa.
Rete Internazionale delle pubbliche amministrazioni
Per avvalersi dei previsti finanziamenti del CNIPA, le
Amministrazioni che necessitano di connettività internazionale dovranno
sottoscrivere i contratti di fornitura con l’aggiudicatario entro il primo
trimestre del 2005.
Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione
Nelle more dell’ attuazione del nuovo sistema, le Amministrazioni
dovranno pianificare la migrazione dalla Rete Unitaria verso il nuovo Sistema
Pubblico di Connettività e Cooperazione (SPC) presentando al CNIPA i
relativi piani entro il 2005, al fine di non superare il termine di sei mesi
dalla data del contratto quadro che sarà stipulato
dal CNIPA.
Carta Nazionale dei Servizi (CNS)
Sono ormai definite con decreto dei Ministri dell’Interno, per l’innovazione
e tecnologie,
dell’economia e delle finanze, datato 9 dicembre 2004, 8 le regole tecniche
sulla CNS; le amministrazioni dovranno, pertanto, programmare l’emissione
della CNS in sostituzione di altri strumenti di accesso ai servizi sino ad
ora realizzati, tenendo comunque presente che, ai sensi della normativa vigente,
ogni Amministrazione deve, comunque, garantire l’accesso ai propri servizi
da parte dei titolari di CNS.
Al fine di promuoverne la diffusione il CNIPA definirà un
contratto quadro per la fornitura di CNS al quale le pubbliche amministrazioni
potranno
aderire.
Servizi on line agli utenti
Si conferma la priorità di favorire la diffusione e l’utilizzo
di servizi on line per cittadini ed imprese, per migliorare il servizio e ridurre
i costi. Le amministrazioni dovranno, pertanto, curare la realizzazione e la
promozione di servizi interattivi, assicurando, nel contempo, la possibilità di
accesso attraverso una pluralità di
canali (internet, telefonia mobile, telefonia fissa, tv digitale), ciascuno
facoltativamente fruibile dagli utenti.
In tale ottica le amministrazioni dovranno collaborare
per integrare i procedimenti di rispettiva competenza, al fine di agevolare
gli adempimenti richiesti alle
imprese e accrescere l’efficienza nelle aree che coinvolgono più amministrazioni,
attraverso la definizione e l’attuazione di accordi per la partecipazione
al sistema di cooperazione attuato nell’ambito del Sistema per i servizi
integrati alle imprese (www.impresa.gov.it).
Gestione documentale
Le amministrazioni dovranno porre in atto tutte le misure
previste dalla normativa in materia di gestione documentale eventualmente
avvalendosi dei
servizi resi disponibili dal CNIPA nell’ambito dell’iniziativa
Servizio di gestione del Protocollo Informatico e gestione
documentale in modalità ASP.
3. RISPARMI e RAZIONALIZZAZIONE
L’articolo 1, commi da 192 a 196, della legge finanziaria
per il 2005, introduce nuovi modelli di comportamento per le pubbliche amministrazioni
finalizzati
alla razionalizzazione dei processi operativi e, conseguentemente, al contenimento
della spesa.
La sua attuazione avverrà attraverso l’emanazione di successivi
DPCM che individueranno le aree prioritarie e l’ambito soggettivo di
intervento, al fine di predisporre un programma strutturale per l’informatica
pubblica e la sua contestuale razionalizzazione, mantenendo
l’attuale impulso all’innovazione, accelerando lo sviluppo e la
diffusione di soluzioni tecnologiche e organizzative innovative, evitando,
altresì,
che questo sviluppo si traduca in incremento della spesa informatica e, al
contrario, producendo economie.
Ciò sarà possibile utilizzando le nuove modalità di
approvvigionamento dei servizi che semplificano le incombenze delle singole
amministrazioni, anche assumendo come modello di riferimento quello dei servizi
ASP.
Per la migliore attuazione della nuova disciplina introdotta
dalla legge finanziariaè auspicabile
un’attiva collaborazione con il CNIPA da parte delle Amministrazioni
che potranno contribuire a determinarne gli ambiti di azione, effettuando una
accurata analisi della propria situazione in rapporto all’utilizzo delle
ICT al fine di individuare:
– i casi di duplicazione o ridondanza di sistemi e strutture informatiche,
sui quali sia possibile intervenire per razionalizzare e conseguire economie
gestionali;
– i casi in cui sia possibile ed opportuno utilizzare
soluzioni condivise o soluzioni già adottate in altre amministrazioni.
E’ da sottolineare la possibilità di conseguire economie anche attraverso
l’applicazione della Direttiva inerente l’acquisizione del software, da effettuarsi
attraverso una valutazione comparativa che tenga anche conto di prodotti disponibili
in riuso od a codice sorgente aperto. E’ all’uopo disponibile una proposta
di metodologia di valutazione messa a punto dal CNIPA.
Nell’ambito delle iniziative tendenti alla razionalizzazione ed al
risparmio, particolare importanza assume l’adozione della tecnologia “Voice
over IP”,
che consente di trasportare le conversazioni vocali via Internet o su reti
per trasmissione dati che operano in modo analogo ad Internet, impiegando router
e server di rete in luogo di centrali telefoniche e centralini. I centralini,
pertanto, vengono sostituiti da server, utilizzando, di norma, il cablaggio
esistente ed eliminando così costose duplicazioni.
L’adozione di questa tecnologia consente di ricorrere ad un collegamento
unico per qualsiasi tipo di comunicazione (voce, dati e immagini), attraverso
il Sistema Pubblico di Connettività e la Rete Internazionale delle Pubbliche
Amministrazioni, che sono state progettate per un trasporto di qualità per
ciascuna delle indicate tipologie di comunicazioni. I vantaggi concreti potenzialmente
derivanti dall’adozione
del Voip consistono in una notevole riduzione delle spese di telefonia, oltre
che delle spese di gestione e manutenzione, a parità di qualità del
servizio, grazie :
– all’azzeramento dei costi delle conversazioni all’interno delle
amministrazioni nonché alla riduzione dei costi delle chiamate verso
l’esterno;
– alla riduzione dei costi di gestione per l’impiego
di un unico cablaggio e di impianti della stessa tipologia per voce e dati;
– all’azzeramento dei costi legati agli spostamenti
delle connessioni telefoniche del personale che possono essere realizzati
con un semplice comando
via software.
Le Pubbliche Amministrazioni con contratti in scadenza
a breve in questo settore dovranno valutare, prima del rinnovo dei contratti
stessi, la convenienza
del
passaggio alle nuove tecnologie, anche avvalendosi dell’apposito Centro
di Competenza, all’uopo istituito presso il CNIPA che potrà fornire,
anche, supporto alla pianificazione dell’introduzione della tecnologia
Voip ed alla sostituzione degli impianti esistenti, da programmare nell’arco
di tre anni.
4. RUOLO DELLA DIRIGENZA
Per la realizzazione dei citati obiettivi e per il successo
della seconda fase di digitalizzazione dell’Amministrazione, appare necessario il più ampio
coinvolgimento dei dirigenti ai quali dovranno essere, conseguentemente, assegnati
corrispondenti obiettivi da realizzare nel corso dell’anno.
Tale coinvolgimento dovrà mirare ad ottenere,
da parte della dirigenza, non soltanto il raggiungimento degli obiettivi
prefissati, ma anche a suscitare
un atteggiamento propositivo per la definizione dei programmi strategici delle
singole Amministrazioni.
Ogni dirigente di vertice delle strutture in cui si articola
ciascuna amministrazione dovrà essere responsabilizzato per la definizione
e per il raggiungimento di precisi obiettivi nei
settori indicati dalla presente direttiva, indicando i conseguenti risparmi
e le esigenze di formazione del personale.
Appare, infatti, indispensabile curare che, attraverso
un adeguato programma di formazione tecnica, giuridica e organizzativa, sia
assicurato un livello
di conoscenza tale da porre la dirigenza in condizione di essere essa stessa
motore del cambiamento in atto nell’agire dell’Amministrazione.
Roma, 4 gennaio 2005
Lucio Stanca
(qui il testo in formato .pdf)