Il parere del Senato

Lo scorso 9 febbraio 2006 lo schema di decreto legislativo recante modifiche e integrazioni al CAD è passato anche al vaglio della Commissione Affari Costituzionali (1ª) del Senato.

Il decreto correttivo, approvato in via preliminare dal Consiglio del Ministri il 2 dicembre 2005, già sottoposto al Garante Privacy, alla Conferenza Unificata ed al Consiglio di Stato, era stato trasmesso dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie alla Presidenza del Senato, che lo ha annunciato nella seduta n. 954 del 7 Febbraio.

La Commissione ha dapprima dato lettura a un documento, inviato dal Ministro Stanca, nel quale si chiarisce come lo scopo dello schema in esame, “lungi dal volere riformare o capovolgere l’impianto del Codice, sia quello di dare una più completa realizzazione ai princìpi e criteri direttivi della legge delega n. 229 del 2003, rafforzandone, inoltre, la portata precettiva con la possibilità per i cittadini e le imprese di ricorrere agli ordinari strumenti di tutela giurisdizionale in caso di inadempimento dell’obbligo di corrispondere per via telematica di cui all’art. 3“.

La Commissione ha dunque espresso parere favorevole con osservazioni, invitando il Governo a disporre specifiche modifiche agli artt. 47 e 64.

Qui di seguito il testo del parere.

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Senato della Repubblica – Commissione Affari Costituzionali (1ª)

Seduta n. 599 del 9 febbraio 2006

Parere favorevole con osservazioni sull’atto del Governo n. 611

La Commissione, esaminato lo schema di decreto legislativo in titolo, esprime un parere favorevole, segnalando al Governo l’opportunità di modificare l’articolo 64 del codice dell’amministrazione digitale, prevedendo la proroga del termine relativo alla procedura di accertamento preventivo del possesso della Carta di identità elettronica (CIE), limitatamente alle richieste di emissione di Carte nazionali dei servizi da parte dei cittadini non residenti nei comuni in cui è diffusa la CIE; il termine così prorogato potrà essere fissato con le stesse modalità di cui all’articolo 64, comma 3.

Si invita inoltre il Governo ad abbreviare a otto mesi il termine, fissato dall’articolo 47 del medesimo codice, entro il quale le pubbliche amministrazioni centrali devono provvedere a istituire almeno una casella di posta elettronica certificata, nonché a utilizzare la posta elettronica per le comunicazioni tra l’amministrazione e i propri dipendenti.

Redazione

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