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I massimi
vantaggi derivanti dall’uso delle tecnologie telematiche ed informatiche
potranno aversi solo quando l’intero procedimento giurisdizionale sarà
informatizzato. Ma perché questo avvenga occorre:
– che tutti
gli avvocati, i magistrati, i cancellieri e gli ufficiali giudiziari siano dotati
di firma digitale e siano in grado di utilizzarla;
– che siano
approntate tutte le infrastrutture informatiche per la trasmissione e la ricezione
degli atti;
– infine,
che tutti i cancellieri e tutti gli ufficiali giudiziari vengano istruiti nell’uso
dei programmi e delle procedure creati per il processo telematico.
Questi obiettivi
potranno essere conseguiti solo con investimenti rilevantissimi e entro un lasso
di tempo certamente non breve.
E’
lecito rinviare ancora l’utilizzo degli strumenti informatici e telematici,
o è possibile individuare una soluzione transitoria che consenta, seppure
in modo ancora informale ed imperfetto, di trarre dalle nuove tecnologie benefici
immediati ?
Occorre
indubbiamente favorire approcci pragmatici simile a quello di recente adottato
anche in ambito comunitario nelle “Linee Guida per l’attività giudiziaria
della Corte di Giustizia Corte di Giustizia delle Comunità Europee”
(con le quali si è consentito l’invio di tutti i ricorsi e gli
atti del giudizio sia tramite email sia tramite fax, senza la necessità
dell’apposizione della firma digitale, purché si tratti di copie
realizzate con scanner degli originali e questi ultimi vengano depositati presso
la cancelleria della Corte entro dieci giorni).
L’esperienza
del sito della Giustizia Amministrativa e la recente iniziativa del Tar Catania
appaiono suggerire una risposta chiara a questo interrogativo.
L’articolo integrale può essere letto su Diritto
& Diritti, dicembre 2004, all’indirizzo http://www.diritto.it/articoli/amministrativo/giurdanella.html