Iniziano dal prossimo anno accademico (2006/2007) i nuovi percorsi a ciclo
unico della laurea magistrale in giurisprudenza. Il decreto ministeriale,
riportato in calce, che ha ridefinito il percorso preordinato alle professioni
legali, è stato emanato in attuazione
del regolamento n. 270 del 2004, di riordino degli ordinamenti didattici.
Fine del 3 + 2
Al posto del percorso del 3 + 2, è stata introdotta
una netta separazione tra il percorso che conduce alla laurea triennale (1
+ 2) e il percorso che conduce alla laurea magistrale (1 + 4).
La differenziazione avviene dopo un primo anno di “orientamento” (pari a 60
crediti) in cui si frequenteranno attività didattiche comuni, alla fine
del quale lo studente avrà davanti
due percorsi alternativi:
La laurea triennale (1 + 2)
Consentirà l’accesso alle carriere
direttive dell’impiego pubblico e privato e a professioni e attività quali
il consulente del lavoro e il giurista d’impresa.
La laurea magistrale (1 + 4)
Lo studente svolgerà complessivamente un ciclo
di studi quinquennale, come già avviene per i corsi di studio regolati
da normative dell’Unione europea. Per chi vorrà venire ad
esercitare la professione in Italia, qualora abbia un titolo di studio
di rango inferiore alla nostra laurea magistrale, saranno richieste le eventuali
integrazioni formative.
Il sistema delle “passerelle”
E’ possibile il passaggio dall’ 1+ 4 all’ 1+ 2 e viceversa,
col riconoscimento dei crediti formativi acquisiti e tenendo conto di
eventuali “debiti formativi”.
La nuova classe delle lauree magistrali in
Giurisprudenza
Sono state
rivisitate le attuali classi di lauree specialistiche, strutturate
secondo le previsioni
del “3 + 2” (D.M. 509/1999).
In futuro, il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza sarà attivato
solo dalle facoltà di Giurisprudenza (permangono comunque i corsi attualmente
avviati dalle facoltà di Economia della Bocconi
e dell’Università del Sannio).
Nuovi insegnamenti
Si segnalano, l’ordinamento giudiziario, la deontologia
professionale, l’argomentazione giuridica e la logica forense, la sociologia
giuridica, la conoscenza di almeno una lingua straniera per gli aspetti legati
all’area
giuridica.
Autonomia universitaria
I singoli Atenei definiranno in concreto gli specifici
indirizzi, la scelta delle attività affini ed integrative, la competenza
sulla prova finale.
Crediti
In base all’art. 10 comma 2 del D.M. 270/2004, nei corsi preordinati
all’accesso alle attività professionali, il numero minimo di crediti
determinati tramite decreto ministeriale può superare la soglia del
50% di quelli necessari per la laurea.
Il Decreto, portando ad una definizione dei crediti vincolati di poco superiore
ai due terzi del totale, lascia ampio spazio all’autonomia
delle singole sedi e consente, in particolare, l’elaborazione da parte di esse
di
specifici
curricula
corrispondenti alle tradizioni culturali delle singole facoltà ed alle
eventuali esigenze del territorio.
Si riporta di seguito il testo integrale del decreto.
. . . .
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Decreto recante “Definizione della
classe
del corso di laurea magistrale in giurisprudenza”
Visto l’art. 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127, e successive
modificazioni e integrazioni;
Visto il decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270 (pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 266 del 12 novembre 2004) ed in particolare gli articoli 3, 4,
5, 6 comma 3, 7 e 10 comma 4;
Visti il decreto ministeriale 23 dicembre 1999 concernente la rideterminazione
dei settori scientifico-disciplinari (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
3 del 5 gennaio 2000), e successiva rettifica (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 15 del 20 gennaio 2000), nonché il decreto ministeriale 4 ottobre
2000 concernente la rideterminazione e l’aggiornamento dei settori scientifico-disciplinari
e la definizione delle relative declaratorie (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 249 del 24 ottobre 2000) ed il decreto ministeriale 18 marzo 2005 (pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 78 del 5 aprile 2005);
Visto il parere del Consiglio universitario nazionale (CUN), reso nell’adunanza
del 24 febbraio 2005;
Sentita la CRUI, relativamente al termine di cui all’art. 13, comma 2, del
predetto decreto ministeriale n. 270/2004;
Visti i pareri della VII Commissione permanente del Senato della Repubblica
e della VII Commissione permanente della Camera dei deputati, resi il 27 luglio
2005;
Considerata la necessità di dare piena ed integrale attuazione all’art.
33 della Costituzione, riconoscendo a ciascun ateneo la libertà di definire
flessibilmente gli ordinamenti didattici anche per assicurare un più proficuo
rapporto con la società ed il sistema produttivo;
Ritenuto di accogliere le sole condizioni concordemente poste dalle competenti
commissioni parlamentari per il parere favorevole;
Decreta:
Art. 1.
1. Il presente decreto definisce, ai sensi dell’art. 6, comma 3, del decreto
ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, la classe del corso di laurea magistrale
in giurisprudenza di cui all’allegato.
2. Le università procedono all’istituzione del corso di laurea magistrale
in giurisprudenza ai sensi dell’art. 9 del decreto ministeriale di cui al comma
1.
3. I regolamenti didattici di ateneo, disciplinanti gli ordinamenti didattici
dei corsi di studio di cui al comma 1, sono redatti in conformità alle
disposizioni di cui all’art. 11 del decreto ministeriale n. 270/2004 e del
presente decreto in tempo utile per assicurare l’avvio dei nuovi corsi a partire
dall’anno accademico 2006/2007.
Art. 2.
1. Il corso di laurea magistrale si svolge nelle facoltà di giurisprudenza.
2. Il corso di laurea magistrale in giurisprudenza può essere istituito
anche con il concorso di più facoltà della stessa università,
sulla base di specifiche norme del regolamento didattico di ateneo che ne disciplinano
il funzionamento, nonchè con il concorso di più atenei, ai sensi
dell’art. 3, comma 10, del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270.
Art. 3.
1. Le competenti strutture didattiche determinano, con il regolamento didattico
del corso di studio, l’elenco degli insegnamenti e delle altre attività formative
di cui all’art. 12 del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, secondo
criteri di stretta funzionalità con gli obiettivi formativi specifici
del corso.
Art. 4.
1. Per il corso di laurea magistrale in giurisprudenza i regolamenti didattici
di ciascun ateneo determinano i crediti assegnati a ciascuna attività formativa,
indicando, il settore o i settori scientifico-disciplinari di riferimento e
il relativo ambito disciplinare, in conformità all’allegato al presente
decreto e secondo le disposizioni dell’art. 10, comma 1, del decreto ministeriale
n. 270.
Art. 5.
1. I regolamenti didattici del corso di laurea magistrale in giurisprudenza
determinano i requisiti curricolari che devono essere posseduti per l’ammissione
al corso di laurea magistrale stesso, ai sensi dell’art. 6, commi 2 e 3, del
decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270.
Art. 6.
1. I crediti formativi universitari del corso di laurea magistrale in giurisprudenza
corrispondono a 25 ore di impegno complessivo per studente.
Art. 7.
1. Le università rilasciano il titolo di laurea magistrale in giurisprudenza
con la denominazione della classe di appartenenza.
2. I regolamenti didattici di ateneo e i regolamenti dei corsi di studio
non possono prevedere denominazioni del corso di studio stesso e dei relativi
titoli che facciano riferimento a curricula, indirizzi, orientamenti o ad altre
articolazioni interne dei medesimi corsi.
Art. 8.
1. Resta fermo quanto disposto dall’art. 13, comma 5, del decreto ministeriale
22 ottobre 2004, n. 270.
Art. 9.
1. In deroga alla disposizione di cui all’art. 2, comma 1, del presente decreto,
l’Università commerciale «Luigi Bocconi» di Milano e l’Università Sannio
di Benevento possono procedere alla revisione dell’ordinamento didattico
del corso di laurea magistrale in giurisprudenza, previa delibera della competente
facoltà di economia.
Roma, 25 novembre 2005 – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 dicembre
2005
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Dal sito del Miur (in .pdf): Numerazione
e denominazione delle classi di laurea magistrale