L’indagine conoscitiva dell’Antitrust sul mondo del calcio

L’Antitrust ha chiuso l’indagine conoscitiva sul mondo del calcio, proponendo
alla FIGC dieci regole per rendere piu’ libero il mercato, tra cui eliminare
l’albo dei procuratori, ridurre
le esclusive
agenti-calciatori,
cancellare le penali per la revoca dei contratti, recidere tutti i conflitti
di interessi tra agenti e parenti fino al secondo
grado.

Di seguito, si riporta il Comunicato stampa dell’Antitrust:

"L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione
del 24
maggio 2006, ha deliberato la chiusura di una parte dell’indagine conoscitiva
condotta sul settore del calcio professionistico e approvato alcune linee guida
che dovrebbero essere recepite nel nuovo regolamento agenti all’esame dei
vertici della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).

L’analisi svolta ha evidenziato come il Regolamento agenti della FIGC contiene
previsioni che non trovano alcun riscontro nel Regolamento FIFA.

Tali previsioni sono suscettibili di condizionare in maniera significativa
la condotta degli agenti di calciatori sul mercato, così da ostacolare
le opportunità di confronto concorrenziale tra gli operatori e da favorire
comportamenti collusivi.

L’attività di agente di calciatore è un’attività tipicamente
economica, rispetto
alla quale non possono rilevare le specificità del settore del calcio;
pertanto,
essa si presta a formare oggetto di sindacato ai sensi della normativa a tutela
della concorrenza.

In questa prospettiva, l’Autorità ritiene che debbano essere sottoposte
a
revisione quelle previsioni del vigente Regolamento FIGC che introducono
ingiustificate restrizioni all’attività in esame.

In particolare, le disposizioni esaminate sollevano problemi di natura antitrust
relativamente a:
i) i vincoli all’accesso alla professione;
ii) la standardizzazione
dei rapporti contrattuali agente-calciatore;
iii) le clausole leganti;
iv)
l’inidoneità delle attuali previsioni in materia di conflitto di interessi
a garantire
pari opportunità agli agenti attivi sul mercato.

Di seguito, dieci proposte
di
modifica del Regolamento.

1) ELIMINARE ALBO AGENTI.
In relazione alle restrizioni concernenti
l’accesso all’attività di agente, si rileva che l’obbligo di iscrizione
ad un apposito
Albo agenti, peraltro assistito da un sistema sanzionatorio, non risponde ad
esigenze di necessarietà e proporzionalità, visto che la previsione
di un esame
per l’ottenimento della licenza rappresenta uno strumento di per sé sufficiente
a garantire l’accesso alla professione a soggetti qualificati. L’obbligo di
iscrizione all’Albo configura un’ingiustificata barriera all’accesso.
Sul punto,
si
ritiene pertanto che il Regolamento FIGC debba essere modificato nel senso
di
prevedere, analogamente a quanto stabilito nel Regolamento agenti FIFA, che ai
fini dell’accesso alla professione di agente di calciatori sia sufficiente l’ottenimento
della licenza.

2) RIDURRE LE ESCLUSIVE AGENTI-CALCIATORI.
Quanto alle previsioni
del Regolamento che determinano la standardizzazione dei rapporti contrattuali
tra agente e calciatore, l’obbligo di utilizzare "esclusivamente" i
moduli
predisposti dalla Commissione, nella misura in cui prevedano il vincolo di
esclusiva e altre condizioni contrattuali, ostacola la concorrenza tra agenti.

3) NO PENALI PER REVOCA MANDATO.
Ciò vale con riguardo alla
previsione delle penali che gravano sul calciatore nell’ipotesi di revoca dello
stesso, nonché in relazione all’obbligo di ricorrere alla camera arbitrale
istituita
presso la FIGC in caso di controversie.

4) CONTRATTI PIU’ LIBERI.
Una maggiore libertà contrattuale indurrebbe
gli agenti a competere tra loro anche sotto il profilo delle condizioni offerte
ai
propri clienti e consentirebbe ai calciatori di disporre di maggiori elementi
di
valutazione nella scelta del proprio agente. Pertanto, analogamente al
Regolamento FIFA, anche quello FIGC dovrebbe consentire alle parti di definire
liberamente i termini del contratto.

5) NO CLAUSOLE SU SCADENZA CONTRATTI.

Molteplici sono, inoltre, le
previsioni del Regolamento che comportano effetti "leganti". In particolare,
oltre ai sopra richiamati obblighi che incombono sul calciatore che revochi il
mandato prima della scadenza del contratto, rilevano le disposizioni che
impongono al calciatore di corrispondere comunque un compenso al proprio
agente anche ove l’ingaggio ottenuto non sia dovuto all’opera svolta
dall’agente medesimo.

6) PIU’ LIBERTA’ DI SCELTA PER I CALCIATORI.
Ulteriori effetti leganti
sono poi connessi all’obbligo di conferire l’incarico in via esclusiva ad un
solo
agente e al divieto di contattare un calciatore per indurlo a cambiare agente.
Le suindicate previsioni si prestano a falsare la concorrenza in quanto, nella
misura in cui viene fortemente ostacolata la possibilità per il calciatore
di
rivolgersi ad un nuovo agente, sono idonee a ridurre gli incentivi degli agenti
a
diversificare la propria attività nonché a dimostrare la propria
efficienza in
termini di capacità di procurare ingaggi più favorevoli.

7) PIU’ CONFRONTI TRA GLI AGENTI.
Ne discende che le citate previsioni,
che ancora una volta non trovano corrispondenza nel Regolamento FIFA,
devono essere emendate al fine di consentire un effettivo confronto tra gli
agenti attivi sul mercato.

8) ELIMINARE I CONFLITTI DI INTERESSI.
Il Regolamento FIGC, inoltre,
disciplina in modo inadeguato le ipotesi di c.d. conflitti di interessi.
Si è osservato infatti che la presenza di legami familiari tra l’agente
e i soggetti
che ricoprono cariche di rilievo nelle società di calcio e nelle federazioni
attribuisca
un vantaggio concorrenziale non riconducibile ad una maggiore
efficienza dello stesso agente. Gli agenti dovrebbero piuttosto essere messi
in
condizione di confrontarsi sulla base delle loro effettive capacità professionali,
anche a vantaggio delle aspettative di ingaggio dei calciatori. Per tale motivo,
l’Autorità ritiene che l’attività di agente debba essere preclusa
ai soggetti i cui
parenti ricoprano cariche sociali o incarichi dirigenziali e tecnici nelle società o
nelle federazioni o, comunque, non debba essere consentito agli agenti di
gestire quelle trattative che vedano come destinatari o beneficiari dell’attività svolta
dall’agente soggetti che abbiano legami parentali o di affinitàquantomeno
entro il secondo grado con l’agente stesso. Di converso, ai
soggetti che detengano legami di parentela con un agente dovrebbe essere
precluso di rivestire cariche sociali o incarichi dirigenziali e tecnici nelle
società o nelle federazioni.

9) NO AD AGENTI DI CALCIATORI E ALLENATORI.
Inoltre, l’Autorità ritiene che presenti problemi di natura concorrenziale
anche l’ipotesi, non
disciplinata dal Regolamento FIGC, dell’agente che rappresenti
contestualmente calciatori e allenatori. Più in generale, si rileva come
la
rappresentanza di interessi differenziati e potenzialmente in conflitto è in
grado
di condizionare la libertà di scelta dei diversi soggetti coinvolti nel
rapporto di
rappresentanza.
Si ritiene dunque opportuno che il Regolamento escluda espressamente la
possibilità che uno stesso agente possa rappresentare contestualmente
allenatori e calciatori o, quantomeno, che lo stesso possa rappresentare
allenatore e calciatori appartenenti alla stessa squadra.

10) ELIMINARE NORME CHE INGESSANO IL MERCATO.
Si rileva inoltre
come la situazione di mercato appare caratterizzata da un lato da una certa
stabilità delle quote di mercato degli operatori e, dall’altro, dalla
presenza, tra i
primi di essi, di soggetti connotati da specifici rapporti di parentela con
esponenti di rilievo di società di calcio professionistiche. Tale contesto è in
larga parte riconducibile sia a quelle disposizioni regolamentari che rendono
vischiose le dinamiche concorrenziali tra i soggetti attivi sul mercato (quali
la
previsione di un sistema di doppia penale, l’obbligo di conferire l’incarico
in via
esclusiva ad un solo agente, il divieto di contattare un calciatore per indurlo
a
cambiare agente) sia all’assenza di un esplicito divieto di esercitare l’attività di
agente da parte di quei soggetti che potrebbero beneficiare, rispetto ai
concorrenti, di rapporti di parentela privilegiati con esponenti di società di
calcio o federali.

Sulla base delle considerazioni svolte, l’Autorità auspica che la FIGC
si
determini a modificare, in tempi brevi, il Regolamento sull’esercizio dell’attività degli
agenti di calciatori nel senso indicato.
Ciò in quanto si ritiene
che gli
emendamenti prospettati possano contribuire a ripristinare le condizioni per
un
corretto funzionamento del mercato.

Roma, 24 maggio 2006"

Redazione

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