Avviati ad agosto i lavori di un Comitato costituito dal Ministro per le riforme
e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione, che contribuirà a predisporre
le linee di azione italiane sulle grandi tematiche
di Internet delle quali si discuterà in un forum internazionale ad Atene
dal 30 ottobre al 2 novembre 2006.
L’ Internet Governance Forum (IGF),
iniziativa avviata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite a seguito del
Vertice mondiale
sulla Società dell’Informazione (svoltosi a Tunisi nel novembre
2005) verterà su quattro "grandi tematiche".
– libertà di
espressione,
– sicurezza e stabilità della rete,
– diversità e internazionalizzazione,
– l’accesso.
Il Comitato di esperti, coordinato da Stefano
Rodotà (già Garante privacy,
grande teorico dei diritti personali
nella società dell’informazione oltre che della necessità
di fondare una vera e propria “Costituzione
di Internet”), è pure composto
da Laura
Abba ("distribuzione di cultura e tecnologie Internet"), Vittorio
Bertola ("servizi Internet"), Fiorello
Cortiana ("standard aperti, diritto
d’autore e
copyright", già parlamentare verde), Matilde
Ferraro ("digital
divide", ha
rappresentato le ONG italiane al WSIS),
Joy Marino ("operatori
di servizi Internet", imprenditore), Antonino
Mazzeo ("reti e sicurezza dei sistemi informativi"), Stefano
Trumpy ("sistemi di gestione di Internet", rappresenta il governo
italiano in ICANN).
In particolare, si riporta di seguito uno stralcio dell’interessante sunto
sulle quattro tematiche che occuperanno il Comitato consultivo, reperibile
per esteso sul sito di Fiorello Cortiana (http://web.fiorellocortiana.it/html/modules/news/):
"(…)
a. Openness
– Freedom of expression, free flow of information, ideas and knowledge
Tutti
i documenti ufficiali delle Nazioni Unite sul WSIS sanciscono il principio
dell’importanza e dell’impegno a creare società dell’informazione,
a livello nazionale e sociale, che siano inclusivi, centrati sulle esigenze
dei popoli, e di supporto allo sviluppo sociale ed economico.
Questi principi
sono stati affermati in tutti i documenti ufficiali del WSIS nonostante l’opposizione
iniziale di alcuni paesi, soprattutto asiatici, ad includere concetti orientati
all’apertura ed all’accesso indiscriminato alla rete. Permane pertanto
la necessità di confermare il consenso internazionale su questi principi.
Questo potrà essere rafforzato anche tramite il contributo nel IGF dell’impegno
della società civile in questo processo. L’IGF potrà essere
inoltre l’occasione per la condivisione di nuova evidenza ed esperienza
sul contributo che le ICT possono offrire per l’affermazione della libertà di
espressione e circolazione delle idee e della conoscenza, e del contributo
di queste allo sviluppo sociale ed economico. L’IGF potrà altresì costituire
momento di confronto per l’individuazione e la condivisione di aspetti
di criticità e vincolo a questi processi, insieme a possibili azioni
e soluzioni per fronteggiarli.
b. Security – Creating trust and confidence
through collaboration
La sicurezza della rete, della comunicazione e delle
transazioni su di essa sono stati al centro dei lavori del WSIS in tutte le
fasi.
La sicurezza e la percezione da parte degli utenti della sicurezza sono
un prerequisito per lo sfruttamento delle potenzialità di conoscenza
e di sviluppo della rete.
La natura diffusa del network richiede che accanto
a politiche nazionali a sostegno della sicurezza e contro il cybercrime o lo
spamming, vi sia anche un efficace coordinamento internazionale, che non può non
comprendere una armonizzazione normativa.
Esiste allo stato attuale una consolidata
volontà politica per coordinamento internazionale su queste tematiche.
Per quanto riguarda le Nazioni Unite, il comune intento è sancito in
diverse Risoluzioni dell’Assemblea Generale, ed in particolare nelle
55/63 e 56/121 su “Combating the Criminal Misuse of Information Technologies” (dicembre
2000 e dicembre 2001) e 57/239 “Creation of a Global Culture of Cyber
Security” (dicembre 2002).
L’Unione Europea possiede un coordinamento
anche più operativo. In questo contesto l’IGF si propone di condividere:
la più recente esperienza in materia di nuove minacce alla rete e nella
rete, e di politiche e misure nazionali ed inter-nazionali a supporto della
sicurezza. Si propone inoltre di verificare e creare le condizioni per un maggior
coordinamento operativo tra paesi in queste materie.
c. Diversity – Promoting
multilingualism and local content
Lo sviluppo della società dell’informazione
a livello nazionale ed internazionale deve avvenire nel rispetto di due criteri:
la preservazione e valorizzazione della diversità culturale, insieme
alla creazione di contenuti locali, ovvero in lingua locale e di rilevanza
locale.
L’effettiva integrazione nella rete di tutte le popolazioni e
comunità presenta numerose iere.
Tra di esse: il costo dell’accesso
(nelle componenti software, hardware e di connessione), gli skill e la literacy
necessari all’accesso ed alla fruizione, la lingua.
In questo contesto
l’IGF si propone di condividere l’esperienza della comunità internazionale – e
della cooperazione non governativa molto attiva in questo campo – nella
ricerca ed attuazione di programmi finalizzati alla promozione del multilinguismo
e dell’accesso e contenuto locale.
E nello sviluppo di soluzioni tecnologiche – relative
alle componenti sia hardware che software che di connessione – adeguate
alle peculiarità di queste realtà.
d. Access – Internet Connectivity:
Policy and Cost
Nonostante l’impegno politico ed operativo della comunità internazionale
degli ultimi anni il digital divide internazionale non mostra sensibili segni
di ridimensionamento.
I diversi indicatori di accesso ed utilizzo di internet
mostrano che i principali beneficiari di questa infrastruttura sono ancora
le popolazioni del nord del mondo.
Tra i fattori economici che determinano
barriere all’accesso di internet vi sono i costi legati al costo dell’hardware,
costo del software, costo dell’accesso alla rete.
Per quanto riguarda
l’ultima voce, il confronto internazionale mostra come l’accesso
alla rete (es. costi di connessione analogica/min.) sia estremamente più costoso
nei pvs che nei paesi sviluppati.
Monopoli pubblici o privati, assenza di regolamentazione
pro-competitiva di fatto bloccano lo sviluppo la competizione sui prezzi e
sullo sviluppo ed adeguamento tecnologico. L’IGF si propone quindi ci
costituire un momento di promozione della discussione ed awareness raising
su queste tematiche. E quindi di promozione per lo sviluppo e l’adozione
di tecnologie hardware e software, incluse soluzioni open source, adatte a
contesti di minor sviluppo economico ed infrastrutturale; e di promozione della
liberalizzazione e regolazione pro-competitiva dei mercati per l’abbassamento
dei costi di connessione."(tratto dal sito di Fiorello Cortiana, http://web.fiorellocortiana.it/html/modules/news/)