L’Associazione dei consumatori ‘Altroconsumo’ ha inviato a Prodi
ed ai capigruppo, in occasione del dibattito previsto per oggi alla Camera
sul caso
Telecom, una lettera (che riportiamo per esteso di seguito), in cui
si legge, tra l’altro:
"La ristrutturazione societaria del Gruppo Telecom Italia non
avrà conseguenze negative sui consumatori …
Auspichiamo, invece, che il Governo colga l’opportunità dello scorporo
societario della rete fissa – già da noi sollecitato e autorevolmente
proposto anche dall’ex Presidente dell’Antitrust Teasuro – come fatto
nuovo e da valorizzare.
Avere da una parte una società che gestisce la rete e dall’altra una comune
società commerciale, tra loro completamente separate, potrebbe finalmente
garantire le condizioni di base per una reale concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni,
con evidenti conseguenze positive a favore dei consumatori.
Bisognerà però verificare che tale separazione non rimanga solo
sulla carta rivelandosi fittizia: perché questo sia possibile, e per evitare
che Telecom Italia mantenga di fatto il controllo di leve utilizzabili in modo
anticompetitivo, occorrerà fare in modo che l’Autorità che
regolamenta il settore sia più autorevole ed efficiente, e sia dotata
degli strumenti per svolgere effettivamente il proprio compito.
In questi anni, infatti, l’AGCOM è stata completamente assente per
quanto riguarda i controlli, e l’arma delle sanzioni a sua disposizione è risultata
spuntata.
Un rafforzamento per via legislativa dei poteri di controllo dell’Autorità appare
peraltro vieppiù giustificato dal fatto che il controllo della rete
oltre ad avere conseguenze sulla concorrenza nel settore delle telecomunicazioni
pone e porrà sempre più in futuro anche preoccupazioni per quanto
concerne il libero accesso ai contenuti e la pluralità dell’informazione".
. . . . . . .
"Raccomandata
Anticipata via fax
Alla c.a.
Prof. Romano Prodi
Presidente del Consiglio dei Ministri
E, p.c.
Dott. Silvio Emilio Sircana
Portavoce del Presidente del Consiglio dei Ministri
Milano, 27 settembre 2006
Oggetto: Questione Telecom, dove sta l’interesse dei consumatori ?
per il dibattito in programma domani alla Camera
Egregio Presidente,
Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori auspica che
l’occasione del Suo intervento in programma domani alla Camera, possa
risultare utile per meglio conoscere in che modo il Governo intenda
tutelare gli interessi dei cittadini-utenti nel nuovo scenario che si sta
determinando nel settore delle telecomunicazioni dopo l’annunciato
riassetto del Gruppo Telecom Italia.
A nostro avviso si dovrebbe evitare di continuare a fare una
commistione pericolosa tra la cosiddetta tutela dell’”italianità” e
la tutela
dell’interesse generale del Paese.
In un contesto di liberalizzazione,
il
ruolo che il Governo dovrebbe svolgere è infatti quello di regolatore
del
mercato, astenendosi da intromissioni di sorta nelle libere scelte
imprenditoriali, ma imponendo il rispetto delle condizioni loro imposte
per lo svolgimento dei servizi di pubblica utilità.
Per la seconda volta in pochi mesi, invece, le vicende societarie
relative a grandi imprese che forniscono servizi essenziali per il cittadinoconsumatore
(prima il piano di fusione Autostrade-Abertis poi la
ristrutturazione societaria di Telecom Italia) aprono una luce sinistra sulla
decennale carenza di vigilanza e controllo da parte degli organi preposti,
l’Anas e il Ministero delle Infrastrutture nel primo caso, l’Autorità per
le
Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e il ministero delle Comunicazioni
nel secondo.
Una liberalizzazione a metà
Nel settore delle telecomunicazioni, a otto anni dall’apertura del
mercato siamo in realtà ancora di fronte ad una liberalizzazione “zoppa”.
In
Italia i consumatori, infatti, oltre a non godere appieno dei benefici auspicati
in
termini di qualità del servizio e riduzione dei prezzi, non sono ancora
stati
posti nelle condizioni di svolgere, attraverso l’esercizio di una scelta
libera e
consapevole, quel ruolo fondamentale che renderebbe il mercato più concorrenziale, premiando gli operatori più efficienti.
Nella telefonia fissa e
nell’accesso a banda larga, in particolare, la posizione dominante dell’ex
monopolista permane ingombrante.
Il meccanismo dell’unbundling, che
dovrebbe consentire al consumatore di poter passare agevolmente agli
operatori alternativi evitando il balzello del canone, rimane macchinoso e
difficilmente percorribile.
Un esempio per tutti delle attuali assurde barriere ad un’efficace
concorrenza: il consumatore che lascia Telecom Italia per aderire
all’offerta di un altro operatore in unbundling non può passare poi
direttamente ad altro operatore mantenendo il proprio numero, ma deve
per forza ritornare a Telecom (pagando i 150 euro per il nuovo
allacciamento) e poi eventualmente da lì transitare a Infostrada, Tele2,
Fastweb… sborsando in alcuni casi altre somme (90 euro nel caso di
Fastweb) e una probabile penale per aver disdetto in anticipo in
contratto con Telecom Italia.
Tutto questo avviene in palese lesione
della normativa vigente senza che l’AGCOM abbia comminato sanzioni
di sorta contro l’ex monopolista.
Occorre nel settore delle telecomunicazioni un’Autorità più autorevole
ed efficiente
Riteniamo che la ristrutturazione societaria del Gruppo Telecom Italia
non avrà conseguenze negative sui consumatori, a condizione che Governo
e
Parlamento non perdano ulteriore tempo a occuparsi di questioni che non li
riguardano: in quest’ottica la possibile cessione di Tim in mani di operatori
stranieri non deve essere certo motivo per fasciarsi la testa.
Auspichiamo,
invece, che il Governo colga l’opportunità dello scorporo societario
della rete
fissa – già da noi sollecitato e autorevolmente proposto anche
dall’ex
Presidente dell’Antitrust Teasuro – come fatto nuovo e da valorizzare.
Avere da una parte una società che gestisce la rete e dall’altra una
comune società commerciale, tra loro completamente separate,
potrebbe finalmente garantire le condizioni di base per una reale
concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni, con evidenti
conseguenze positive a favore dei consumatori.
Bisognerà però verificare
che tale separazione non rimanga solo sulla carta rivelandosi fittizia: perché questo
sia possibile, e per evitare che Telecom Italia mantenga di fatto il controllo
di leve utilizzabili in modo anticompetitivo, occorrerà fare
in modo
che l’Autorità che regolamenta il settore sia più autorevole
ed efficiente,
e sia dotata degli strumenti per svolgere effettivamente il proprio
compito.
In questi anni, infatti, l’AGCOM è stata completamente
assente per
quanto riguarda i controlli, e l’arma delle sanzioni a sua disposizione è risultata
spuntata.
Un rafforzamento per via legislativa dei poteri di controllo dell’Autorità appare
peraltro vieppiù giustificato
dal fatto che il controllo della rete oltre
ad avere conseguenze sulla concorrenza nel settore delle
telecomunicazioni pone e porrà sempre più in futuro anche
preoccupazioni per quanto concerne il libero accesso ai contenuti e la
pluralità dell’informazione.
In attesa di un Suo cortese riscontro rimaniamo a disposizione per
ulteriori chiarimenti.
Con i migliori saluti,
Dott.ssa Luisa Crisigiovanni
Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo
Per comunicazioni: Avv. Marco Pierani – Relazioni Esterne Istituzionali
Tel. 02 66890209 – 02 66890336; Fax 02.66890288; Email pr@altroconsumo.it"
(Associazione dei Consumatori "Altroconsumo", www.altroconsumo.it)