Indagine conoscitiva sull’assetto del mercato delle comunicazioni elettroniche

Oggi la Commissione Trasporti della Camera ha deliberato una
“Indagine conoscitiva sull’assetto del mercato delle comunicazioni elettroniche”,
che dovra’ concludersi entro il prossimo 31 marzo.

Di seguito, il programma dei lavori.

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Camera dei Deputati

IX Commissione

Indagine conoscitiva sull’assetto del mercato
delle comunicazioni elettroniche

Programma

Il comparto delle comunicazioni, e in particolare quello delle comunicazioni
elettroniche, costituisce ormai uno dei settori trainanti per l’economia mondiale,
essendo caratterizzato un progressivo processo di liberalizzazione verso la
formazione di un mercato unico delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

A tale rapida evoluzione si è accompagnato, a livello europeo, un significativo
mutamento del relativo quadro normativo, a seguito dell’entrata in vigore delle
direttive comunitarie n. 19, 20, 21 e 22 del 2002, che hanno contrassegnato
il passaggio ad una fase più matura dell’armonizzazione dei mercati
nel settore.

A livello nazionale, il pacchetto di direttive è stato recepito con
il decreto legislativo 1o agosto 2003, n. 259, recante un quadro normativo
unitario per l’intero comparto delle comunicazioni elettroniche, comprensivo
delle telecomunicazioni, della radiotelevisione e delle nuove tecnologie dell’informazione,
nella prospettiva della convergenza tecnologica tra i vari mezzi.

Peraltro, con riferimento alle reti di trasporto del segnale televisivo è stata
riconosciuta la prevalenza della disciplina speciale, di cui al decreto legislativo
n. 177 del 2005, recante il testo unico della radiotelevisione, nel quale sono
confluite molte delle disposizioni della legge 112/2004 (c.d. «legge
Gasparri»), di riassetto del sistema radiotelevisivo e della RAI.

Il provvedimento è intervenuto sull’assetto del mercato radiotelevisivo,
prevedendo una specifica disciplina anticoncentrazione che individua limiti
al cumulo dei programmi ed alla raccolta delle risorse, questi ultimi calcolati
innovativamente in rapporto ai ricavi dei settori che compongono il «sistema
integrato delle comunicazioni» (SIC, ossia settore economico che comprende
la stampa quotidiana e periodica, l’editoria annuaristica ed elettronica anche
per il tramite di Internet, radio e televisione, cinema, pubblicità esterna,
iniziative di comunicazione di prodotti e servizi e sponsorizzazioni), il cui
valore complessivo è stato recentemente stimato in 22,144 miliardi di
euro per il 2005 dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

La legge, anche al fine di rispondere ai richiami della Corte Costituzionale
che aveva invitato il legislatore ad utilizzare l’evoluzione delle tecnologie
in funzione dell’arricchimento del pluralismo, prende in considerazione gli
sviluppi della tecnologia digitale in un’ottica di apertura del mercato, dettando
una specifica disciplina per il periodo di transizione dall’analogico al digitale,
sino alla definitiva cessazione delle trasmissioni analogiche (c.d. switch
off), prevista per il 31 dicembre 2008. Nell’ottica di tale passaggio, il Ministero
delle comunicazioni e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
hanno avviato un monitoraggio circa l’attuale stato di utilizzo delle frequenze
televisive analogiche.

Peraltro, in data 19 luglio 2006 la Commissione europea ha deciso di inviare
all’Italia una lettera di costituzione in mora in cui si richiedono informazioni
in merito alla compatibilità della legislazione italiana in materia
di radiotelediffusione con le norme UE relative alla concorrenza nei mercati
delle reti dei servizi di comunicazione elettronica.

Con riguardo invece al mercato delle telecomunicazioni, che riveste un ruolo
centrale per la crescita strutturale e la competitività dei sistemi
industriali, si evidenzia la progressiva apertura alla concorrenza, anche alla
luce del nuovo quadro normativo di riferimento, in parte di derivazione comunitaria,
cui ha contribuito anche la complessa attività di regolazione svolta
dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Ne è conseguita
una significativa modificazione degli assetti di mercato, laddove all’operatore
storico in posizione di monopolio (Telecom) si è sostituita una pluralità di
attori e si è nel contempo assistito all’affermazione dei nuovi servizi
a larga banda per la rete fissa e per le reti mobili della nuova generazione.

Pertanto, alla luce dell’evoluzione, sia tecnologica che normativa, che caratterizza
il settore delle comunicazioni elettroniche, comprensivo delle telecomunicazioni,
della radiotelevisione e delle nuove tecnologie dell’informazione, la Commissione
ritiene opportuno procedere ad una indagine conoscitiva sull’assetto del mercato
delle comunicazioni elettroniche.

L’indagine è volta ad approfondire, in particolare, i seguenti profili:

l’attuale assetto normativo del mercato delle comunicazioni elettroniche e,
in particolare, se lo stesso risulti coerente rispetto all’evoluzione tecnologica
in corso;

la compatibilità della legislazione italiana in materia di radiotelediffusione
con le norme comunitarie relative alla concorrenza nei mercati delle reti dei
servizi di comunicazione elettronica;

le modalità e le prospettive per la completa conversione del sistema
televisivo su frequenze terrestri dalla tecnica analogica a quella digitale
(switch off), inizialmente prevista entro il 2006 e successivamente prorogata
al 31 dicembre 2008, anche con riferimento all’attuale stato di utilizzo delle
frequenze televisive analogiche;

il processo di liberalizzazione e il ruolo del settore pubblico nel mercato
delle telecomunicazioni, anche in relazione alle esperienze dei principali
paesi europei.

A tal fine, la Commissione intende procedere alle audizioni del Ministro delle
comunicazioni e di rappresentanti:

della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;
della RAI;
di soggetti operanti nei settori delle telecomunicazioni e della radiotelevisione;
di Assinform (Associazione nazionale produttori tecnologie e servizi per l’informazione
e la comunicazione);
di DGTVi (Associazione italiana per lo sviluppo del Digitale Televisivo Terrestre);
della fondazione Ugo Bordoni;
di esperti economici nel settore delle comunicazioni elettroniche;
della Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome di
Trento e Bolzano, ANCI, UPI, UNCEM;
delle organizzazioni sindacali;
di associazioni dei consumatori.

Nell’ambito dell’indagine conoscitiva potrà essere previsto lo svolgimento
di sopralluoghi, anche all’estero, con particolare riferimento alle questioni
che la Commissione riterrà di maggiore interesse e in ordine alle quali
non sia possibile acquisire dati e informazioni in altro modo.

Per le eventuali missioni sarà richiesta specifica autorizzazione al
Presidente della Camera.

L’indagine dovrebbe concludersi entro il 31 marzo 2007.

(Roma, 25 ottobre 2006)

Redazione

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