Il Consiglio dei Ministri, nella seduta odierna, ha approvato tra gli altri i seguenti provvedimenti:
– un disegno di legge finalizzato a contenere i disagi sociali connessi alle
procedure esecutive di sfratto nei comuni capoluogo di provincia, nei comuni
limitrofi con oltre diecimila abitanti e nei comuni ad alta tensione abitativa
individuati nel 2003 dal CIPE. Il provvedimento prevede la sospensione, per
un periodo di otto mesi, dell’esecuzione degli sfratti per finita locazione
(esclusi quelli per morosità) per particolari categorie di inquilini
disagiati; per gli inquilini di immobili di proprietà dei cosiddetti “grandi
proprietari” (compagnie di assicurazione, banche, istituti previdenziali)
la sospensione della procedura di sfratto varrà per diciotto mesi dall’entrata
in vigore della legge. Sono previsti altresì benefici fiscali (i comuni
potranno prevedere anche esenzione o riduzione dell’ICI) per i proprietari
degli immobili. I Comuni avranno quarantacinque giorni per presentare ai Ministeri
delle infrastrutture, della solidarietà sociale e delle politiche per
la famiglia un piano straordinario pluriennale di edilizia residenziale pubblica
che tenga particolare conto delle categorie disagiate (le medesime che usufruiranno
della sospensione dello sfratto) già presenti nelle graduatorie per
l’assegnazione degli alloggi (con reddito lordo complessivo inferiore
a 27.000 euro, che siano ovvero abbiano in famiglia persone di oltre 65 anni
di età, figli a carico, malati terminali o portatori di handicap con
invalidità superiore al 66%); è prevista inoltre la creazione
di un tavolo di concertazione generale sulle politiche abitative, che dovrà concludere
i lavori in tempi molto ristretti e predisporre un programma nazionale che
fissi gli obiettivi di carattere generale per la programmazione regionale di
edilizia residenziale pubblica, al fine di realizzare alloggi in locazione
a canone sociale, la riqualificazione di quartieri degradati e proposte normative
di natura fiscale e per la normalizzazione del mercato immobiliare;
– un decreto-legge per l’emanazione di norme procedurali che rendano
possibile l’anticipo dell’entrata in vigore della nuova disciplina
della previdenza complementare al 1° gennaio 2007, garantendo così un
livello adeguato di funzionalità del sistema;
– cinque schemi di decreti legislativi, sui quali verranno acquisiti i pareri
prescritti, per il recepimento delle seguenti direttive comunitarie:
1) 2003/72, per la disciplina del coinvolgimento dei lavoratori nelle attività delle
società cooperative europee, il cui statuto è stato istituito
con Regolamento comunitario nel 2003, con l’obiettivo di dare vita a
un quadro giuridico uniforme nel cui ambito le società cooperative e
altre entità degli Stati membri eseguano attività cooperativa
a livello comunitario al fine di perseguire gli obiettivi sociali propri dell’Unione
europea (co-proponente il Ministro del lavoro e della previdenza sociale);
2) 2002/14, per la disciplina di un quadro giuridico generale e uniforme sull’informazione
e consultazione dei lavoratori nelle imprese pubbliche e private che abbiano
più di cinquanta lavoratori e che esercitino un’attività economica
anche senza fini di lucro (co-proponente il Ministro del lavoro e della previdenza
sociale);
3) 2003/122, per la disciplina di talune categorie di sorgenti radioattive,
al fine di garantire che ognuna di esse sia tenuta sotto controllo in tutte
le fasi del suo ciclo di vita (co-proponenti i Ministri dello sviluppo economico,
dell’ambiente, dei trasporti, dell’interno, della salute);
4) 2004/68, che fissa norme di polizia sanitaria per l’introduzione
e il transito nei Paesi della Comunità di svariate specie di animali
ungulati (co-proponente il Ministro della salute);
5) 2004/38, sull’esercizio e sui limiti del diritto dei cittadini dell’Unione
europea (e dei familiari che li accompagnano o li raggiungono) di circolare
e di soggiornare liberamente e permanentemente nel territorio degli Stati membri
(co-proponente il Ministro dell’interno);