La Presidenza del Consiglio ha comunicato di avere allo studio, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, “la possibilità di pervenire in tempi rapidissimi al riconoscimento del medesimo trattamento vitalizio previsto dalla legge per i parenti delle vittime del terrorismo anche ai parenti delle vittime della mafia e del dovere”, così come in passato più volte richiesto dalle associazioni e dalla stessa Commissione antimafia.
Si legge nella nota, che “tale possibilità rientra nell’equiparazione – da molti anni richiesta – dei benefici previsti per le vittime del dovere e della criminalità organizzata e loro familiari a quelli previsti per le vittime del terrorismo, avviata con il riconoscimento, nel decreto collegato alla Finanziaria 2008, di uno stanziamento iniziale di 170 milioni di euro relativi alla cosiddetta speciale elargizione”.
La legge, della cui estensione si discute, è la numero 466 del 1980, che considera “vittime civili”:
– i cittadini civili italiani, stranieri e apolidi, feriti o deceduti a seguito di atti terroristici avvenuti nel territorio italiano a partire dal 1° gennaio 1961;
– i cittadini civili italiani feriti o deceduti a seguito di eventi di natura terroristica avvenuti all’estero successivamente al 1° gennaio 2003.
(Roma, 19 novembre 2007)