Alfonso Graziano
Le società miste locali di riscossione delle entrate e l’ingiunzione fiscale ex R.D. n. 639/1910.
Articolo pubblicato su Giustizia-Amministrativa
Riportiamo di seguito il sommario dell’articolo e la premessa iniziale.
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Sommario
1. Natura giuridica dell’ingiunzione fiscale e soggetti dell’ordinamento autorizzati ad emetterla: vi rientrano anche le società miste locali per l’accertamento e la riscossione delle entrate patrimoniali ?
2. La giurisdizione in ordine all’opposizione avverso l’ingiunzione fiscale: brevi profili processuali.
3. La scomparsa del potere di emettere ingiunzioni da parte delle società miste nella Finanziaria per il 2008. Coerenza della scelta legislativa.
4. Società di riscossione e recupero delle sanzioni da violazioni al Codice della strada.
Premessa.
“Il presente scritto vuole brevemente portare l’analisi sull’ambito dei soggetti dell’ordinamento abilitati ad emettere ingiunzioni fiscali ex art. 2 R.D. 14.4.1910, n. 639 per la riscossione delle entrate patrimoniali pubbliche, onde indagare se tra tali soggetti autorizzati rientrino anche le nuove figure di società a prevalente o totale capitale pubblico locale che gli enti locali stanno costituendo per l’affidamento ad esse delle attività di accertamento e riscossione dei tributi e delle altre entrate, a ciò legittimati dall’art. 52 del d.lgs. n. 446/1997 e dall’art. 149 del d.lgs. n. 267/2000 (Testo Unico sugli Enti Locali).
L’occasione è stata propizia per esaminare la giurisprudenza di legittimità che via via ha indicato i soggetti legittimati ad avvalersi di tale speciale strumento ingiuntivo, nonché la stessa natura giuridica dell’istituto in esame. Brevi note sono poi anche dedicate agli aspetti processuali, primo fra tutti la spettanza della giurisdizione sull’opposizione all’ingiunzione.
Il lavoro contiene un cenno alle novità contenute in materia nel DDL finanziaria per il 2008 e si conclude con l’esame della questione intorno alla legittimità o meno dell’adozione dello strumento e del procedimento dell’ingiunzione ex R.D. n. 639/1910 anche per la riscossione dei proventi derivanti da violazioni a norme del Codice della strada, secondo una prassi che si sta vieppiù diffondendo, ma alla quale la giurisprudenza ordinaria sta reagendo negativamente”.
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Il testo integrale dell’articolo, scritto da Alfonso Graziano, giudice amministrativo presso il T.A.R. Piemonte, e’ disponibile nel sito della Giustizia-Amministrativa, all’indirizzo: