Con articolo pubblicato oggi su Punto Informatico, gli avvocati Guido Scorza e Carmelo Giurdanella hanno preannunciato l’avvio delle azioni per il recupero delle somme corrisposte indebitamente per l’apposizione del bollino SIAE sui supporti contenenti le opere dell’ingegno.
Gli avvocati hanno dichiarato che:
“È, in ogni caso, un dato di fatto che negli ultimi anni la Società Italiana Autori ed Editori abbia incassato milioni di euro attraverso la distribuzione dei propri contrassegni, in forza di un insieme di disposizioni di legge il cui processo di produzione normativa è stato dichiarato illegittimo dai Giudici di Strasburgo e dalla recente sentenza della Cassazione“.
La SIAE, dunque, non poteva esigere da editori e distributori di contenuti protetti da diritto d’autore l’adempimento dell’obbligo di apposizione del famigerato contrassegno”.
In conseguenza:
“Chi ha pagato centinaia di migliaia di euro ha, comunque, versato un importo che avrebbe potuto risparmiare in quanto non dovuto ed ha, pertanto, oggi diritto a ripeterlo almeno in tutte quelle ipotesi nelle quali la decisione della Corte di Giustizia dello scorso novembre trova applicazione, ovvero ogni qualvolta l’obbligo di apposizione del contrassegno sia entrato nell’ordinamento per effetto di una disposizione di legge entrata in vigore successivamente al 1983, data di entrata in vigore della prima direttiva europea interpretata dai Giudici di Strasburgo”.
Chi fosse interessato ad avviare un’azione di recupero delle somme corrisposte a SIAE, può contattare gli avvocati Guido Scorza e Carmelo Giurdanella al seguente recapito romano:
Palazzo Taverna
Via di Monte Giordano 36
00186 Roma
tel. +39 06 68803543
fax +39 06 68805144
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