Per quanto concerne gli acquisti pubblici di informatica, già nel 2003, l’allora Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, con la nota Direttiva del 19 dicembre 2003 “Sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da parte delle pubbliche amministrazioni”, apriva le porte della PA al software libero sulla scorta di tre passaggi: (a) la necessaria acquisizione della proprietà delle applicazioni informatiche in capo all’amministrazione appaltante; (b) l’espressa previsione nei capitolati di gara della portabilità su più piattaforme dei programmi sviluppati ad hoc per la PA; (c) la conseguente preferenza per il riuso di tali programmi informatici da parte delle altre amministrazioni interessate. Successivamente, tali principi hanno assunto rango legislativo, a seguito della loro sostanziale riproduzione in seno agli articoli 67, 68 e 69 del Codice dell’amministrazione digitale, attualmente vigente.
Se ne parlerà il prossimo sabato 20 novembre al convegno “Software libero e software open source nel pubblico e nel privato”, organizzato dall’Associazione Ingegneri Industriali e dell’Informazione, nell’ambito di Expobit, principale evento siciliano dedicato all’innovazione tecnologica.
Tra i relatori, sono stati chiamati gli avvocati Carmelo Giudanella ed Elio Guarnaccia, che interverranno con una relazione sul quadro normativo vigente in materia di open source nella pubblica amministrazione, alla luce della recente sentenza Corte Cost. del 26 marzo 2010.
Il convegno si terrà a Catania, presso il Centro congressi “Le Ciminiere”, alle ore 16. La partecipazione è gratuita, ma è necessario registrarsi on line qui.
