Assicurare l'informazione e la partecipazione delle collettivita' locali interessate alle scelte su interventi pubblici di rilevante impatto ambientale, sociale o economico.
E' il fine che si propone il ddl attualmente in discussione nelle commissioni Lavori Pubblici e Ambiente del Senato.
L'obiettivo dichiarato del provvedimento è quello di disinnescare "meccanismi di contenzioso che rappresentano un costo sociale in termini di procedimenti giudiziari e in termini di ritardo nella realizzazione del 'bene pubblico'", come nella vicenda Tav in Val di Susa.
Il ddl prevede a tal fine una consultazione pubblica articolata in una serie di strumenti: informazione, consultazione, concertazione e dibattito pubblico, quest'ultimo organizzato da un Osservatorio ad hoc presso il Cipe. Il procedimento di dibattito pubblico potra' essere attivato anche su richiesta di Consigli comunali o provinciali rappresentativi di almeno 150mila abitanti o su richiesta di 50mila cittadini elettori. Il termine massimo previsto per il dibattito pubblico è di 120 giorni, 60 giorni invece per la pronuncia dell'Osservatorio.
La discussione generale sul ddl e' iniziata questa settimana e sembra emergere tra tutte le forze politiche una condivisione degli obiettivi del provvedimento, a patto che il nuovo procedimento consenta di rendere piu' agevole e non complicare l'iter di realizzazione delle opere e dei servizi interessati.
Tra i nodi ancora da sciogliere la necessità di individuare un giusto equilibrio tra informazione e adozione delle decisioni e la necessita' di avere certezza sulla tempistica. La copertura dovrebbe arrivare da un fondo "alimentato annualmente dai soggetti realizzatori degli interventi". Il termine per gli emendamenti e' stato fissato per giovedi' 5 luglio.