Su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, il Consiglio dei Ministri ha appena approvato alcune integrazioni e modifiche al codice del processo amministrativo (decreto legislativo n. 104 del 2010). Le modifiche, predisposte sulla base del progetto redatto da una apposita Commissione speciale istituita presso il Consiglio di Stato e composta da magistrati amministrativi, ordinari, avvocati dello Stato, esponenti dell’Accademia e del libero foro, sono necessarie per rendere più funzionali gli istituti processuali e ridurre i tempi dei processi. Le novità principali sono 3:
1) Competenza del giudice amministrativo: si conferma il principio secondo cui il difetto di competenza territoriale (che si verifica quando l’organo giudicante non ha la legittima autorità a compiere un atto) può sempre essere rilevato d’ufficio. Si introduce poi la possibilità di eccepire il difetto di competenza con una richiesta espressa rivolta al giudice entro un tempo determinato. La misura è finalizzata a ridurre i tempi dei processi.
2) Chiarezza e sinteticità degli atti processuali e specificità dei motivi: il decreto legislativo modifica alcuni termini processuali per renderli più coerenti con il sistema processuale, precisa quali regole si applicano ai mezzi di impugnazione (e in particolare all’appello cautelare) e, infine, chiarisce il rapporto tra le sezioni semplici e l’adunanza plenaria del Consiglio di Stato.
3) Adeguamento a sentenze costituzionali: Infine, sia in materia di giudizi elettorali che con riguardo alle impugnazioni delle sanzioni irrogate dalla CONSOB, il testo del Codice è stato adeguato a recenti pronunce della Corte costituzionale